Dal governo

Milleproroghe, la remunerazione della filiera distributiva del farmaco arriva nel 2015

Slitta ancora di un anno, al primo gennaio 2015, l'entrata in vigore di un nuovo modello di remunerazione della filiera distributiva del farmaco. La novità, anticipata da Il Sole 24 Ore Sanità n. 47-48/2013, è contenuta nel primo dei due decreti legge in cui è stato spacchettato il «Milleproroghe». I due provvedimenti - pubblicati sulla Gazzetta ufficiale n. 304 del 30 dicembre - sono i dl n. 150 e 151, riguardanti rispettivamente le proroghe e le misure urgenti, formulati sulla base del capitolo uno e il capitolo due del vecchio testo. All'articolo 7 del primo resta la «proroga di termini in materia di salute».


Come anticipato su Il Sole 24 Ore Sanità, sebbene Aifa e Salute siano già al lavoro su una bozza di decreto che dovrebbe risolvere una volta per tutte il nodo della remunerazione al bancone, la scelta è stata quella di rinviare tutta la questione per un altro anno ancora, probabilmente anche alla luce degli appuntamenti che incombono sui tavoli istituzionali, a partire dal rinnovo del Patto per la Salute, ormai destinato a risolversi dopo la pausa natalizia.


La nuova proposta rappresenterà il terzo tentativo di dare attuazione alla norma della spending review (legge 135/2012, articolo 15, comma 2) che aveva previsto a decorrere dal gennaio 2013 il passaggio a un nuovo metodo di remunerazione delle farmacie definito con decreto Salute di concerto con l'Economia, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, sulla base di «un accordo tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e l'Aifa» nel rispetto di vincoli precisi: invarianza dei costi con riferimento ai margini in vigore al 30 giugno 2012, rispetto dei tempi (90 giorni dall'entrata in vigore della legge), accordo tra tutte le componenti della filiera.


L'accordo raggiunto in casa Aifa il 16 ottobre 2012 - basato su una quota fissa per ogni confezione farmaceutica e una ridotta quota percentuale - era stato pesantemente bocciato dall'Economia anche (ma non solo) per l'effetto perverso che avrebbe procurato in termini di (lievi) rialzi dei listini dei farmaci a minor costo.

Il tentativo di aggirare l'ostacolo messo subito in pista dall'allora ministro Renato Balduzzi non era servito a risolvere il nodo della remunerazione: la nuova proposta era stata stavolta respinta dalla filiera perché ritenuta meno conveniente.


Ci aveva infine pensato la legge di Stabilità per il 2013 (legge 228/2012, articolo 1, commi 388 e 394) a disporre il rinvio delle operazioni al 30 giugno scorso e in subordine al 31 dicembre.

Ora la prima costola del "Milleproroghe" sposta ancora di un anno la frontiera dei nuovi compensi al bancone, affidati a un cantiere che proprio nelle ultime settimane sembra aver accelerato le attività.
La Salute sembra aver riaffidato ad Aifa - con la consulenza tra l'altro della Sose (la partecipata dell'Economia per gli studi di settore) - l'incarico di elaborare una nuova bozza di decreto su cui le parti interessate dovrebbero poi esprimersi in vista del sospirato accordo. Il documento dovrebbe prendere in esame un pagamento in quota fissa, con valori diversi tarati su tre fasce di prezzo; una quota percentuale minima, uguale per tutti; gli incentivi per i generici e l'abolizione complessiva degli sconti imposti alla filiera.