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Allarme allergie alimentari: ecco le indicazioni della Salute

I disturbi da allergie alimentari, secondo studi Usa, interessano fino al 5% dei bambini di età inferiore a 3 anni e circa il 4% della popolazione adulta (Boyce et al. 2010). Una recente pubblicazione riferisce che la loro prevalenza complessiva è del 3 – 6%, fino al 10% in alcune zone; varia con l'età, la zona geografica e talora con l'etnia.
In Europa tra il 20 ed il 25% della popolazione nei paesi industrializzati presenta condizioni allergiche del tratto respiratorio, e le stime di prevalenza (life-time) di queste sindromi nei Paesi europei in cui sono disponibili (Regno Unito, Germania, Svizzera, Finlandia) variano nell'ambito di un intervallo del 22-35%.

La prevalenza sembra più elevata nel gruppo 18-34 anni e nel gruppo 35-49, con incidenza declinante dopo i 50 anni di età.
E in tutta l'Europa occidentale si osserva un incremento delle malattie allergiche nell'infanzia e le allergie alimentari sono particolarmente rappresentate nell'età pediatrica.

In Italia nel 2004-2005 le malattie allergiche sono tra le patologie croniche più diffuse (10,7%): per la fascia di età 0-14 anni, la malattia allergica esclusa l'asma (9,6%) rappresenta la forma cronica più frequente, seguita dall'asma bronchiale (2,9%).
Dati Istat 2008 indicano la percentuale di soggetti con malattia allergica nelle classi di età 0-14 e 15-24 anni.
E uno studio 2009 dell'Associazione Allergologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAITO) ha indicato l'8% di allergici ad alimenti. Il 45 % presentava una allergia primaria (non collegata ai pollini) agli alimenti, gli altri una reazione crociata tra pollini e alimenti, mentre l'1% è risultato allergico ad alimenti per reazione crociata al lattice.
Tra gli alimenti sono causa di allergia primaria i vegetali 72% (frutta, legumi, pomodoro, ecc), crostacei e molluschi 13%, pesci 4%, uova 3 %, latte 3 %, cereali 2%, carni 1%, anisakis e lumache < 1%.

Le allergie alimentari sono una vera e propria malattia con precise caratteristiche che riguarda singoli individui geneticamente predisposti. E che per la loro caratteristica di essere provocate da costituenti alimentari, innocui per i più, in grado di determinare reazioni immediate o ritardate che possono raggiungere gradi elevati di gravità fino a essere fatali, va preventuta e combattuta.

Per questo i mionistero della Salute ha messo a punto e pubblicato sul suo sito un «Documento di indirizzo e stato dell'arte» sulle allergie alimentari e salute del consumatore, che si rivolge a tutti i settori coinvolti: addetti all'assistenza sanitaria, medici, ditte produttrici di alimenti e di pasti, ristoratori, associazioni di consumatori.
E lo fa definendo le varie modalità di manifestazione, ovvero i quadri clinici delle reazioni avverse agli alimenti e delineando le sostanze che possono scatenare dette reazioni (allergeni) e l'insicurezza attribuita ai prodotti derivanti dall'industria alimentare causa un aumento nell'opinione pubblica della quota di quanti attribuiscono all'allergia alimentare patologie per cui le evidenze sono scarse o nulle come colon irritabile, orticaria cronica, obesità.