Dal governo

Pagamenti Pa: per l'Italia scatta la messa in mora. Mef: così le Regioni pagano i debiti sanitari

di Rosanna Magnano

Italia nel mirino di Bruxelles sui pagamenti lumaca della Pubblica amministrazione. Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, dopo un incontro con l'Ance e una risposta insoddisfacente da parte di Roma, ha infatti deciso di "avviare le pratiche necessarie per l'invio di una lettera di messa in mora" all'Italia, prima tappa dell'apertura di una procedura d'infrazione Ue, per il ritardo dei pagamenti della Pa.

"Dopo l'incontro con il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti che mi ha consegnato una documentazione allarmante" sui ritardi dei pagamenti della Pa, "ho dato mandato ai miei servizi di avviare le pratiche necessarie per l'invio di una lettera di messa in mora all'Italia", ha affermato Tajani, sottolineando di essere "rimasto insoddisfatto dalla risposta lapalissiana dell'Italia alla Eu Pilot", la fase che precede l'avvio di una procedura d'infrazione.


Il vicepresidente della Commissione Ue non ha fornito una data precisa per l'effettivo invio della lettera, in quanto ci sono "tempi tecnici burocratici necessari". Bruxelles contesta a Roma il mancato rispetto della direttiva Ue sui tempi di pagamento, che sono 30-60 giorni, confermandosi l'Italia invece il "peggior pagatore dell'Ue".

La lettera di messa in mora non riguarderà invece la questione del corretto recepimento delle norme europee, in quanto la risposta arrivata venerdì sera a Bruxelles alle sue richieste di chiarimento su quella che sembrava un'interpretazione scorretta del pagamento della mora come alternativa al rispetto dei tempi sembra "dare ragione alla Commissione", ha detto Tajani, anche se "ora la esamineremo da un punto di vista giuridico".

La situazione dei pagamenti in sanità aggiornata dal Mef. Dagli aggiornamenti del Mef al 28 marzo sul pagamento dei debiti della pa ai creditori, risulta che nell'ambito delle risorse per il 2014, per il rimborso dei debiti relativi al servizio sanitario, «è stata conclusa la fase di verifica contabile con le Regioni, sono stati adottati i decreti direttoriali del Mef del 20/02/2014 e del 14/03/2014 con i quali si è provveduto ad assegnare alle regioni quanto richiesto (13.850 mln cumulativamente per il periodo 2013-2014, di cui 7.491 mln già trasferiti alle regioni nel 2013). Allo stato le Regioni interessate all'accesso all'anticipazione di liquidità stanno predisponendo gli atti necessari per la sottoscrizione dei contratti di prestito (piani dei pagamenti e coperture) che trasmetteranno per la verifica da parte del tavolo tecnico. Sulla base delle informazioni acquisite presso le regioni stesse, le prime verifiche potranno partire nella prima metà di aprile, con conseguente sottoscrizione dei contratti con il Dipartimento del Tesoro. il ministero della Salute al 20 febbraio 2014 Le risorse finanziarie messe a disposizione di Ministeri, Regioni ed Enti locali nel 2013 continuano ad essere impiegate per il rimborso dei debiti pregressi».

Per quanto riguarda i pagamenti effettuati dal ministero della Salute, dalle tabelle sullo stato di attuazione del DL 35, risulta che il valore dei debiti pagati al 20 febbraio 2014 ammonta a 8,73 milioni di euro.

Sul fronte delle Regioni, relativamente alla prima tranche (DL 35) sono stati pagati complessivamente 4,2 miliardi di euro a fronte di un importo richiesto dalle Regioni e assegnato per il 2013 pari a 5 miliardi di euro.

Gli importi pagati (4,2 mld), avverte il Mef, sono indicati «sulla base delle certificazioni rese dalle Regioni o delle indicazioni fornite dalle Regioni in attesa delle certificazioni. Il rilascio delle certificazioni costituisce un adempimento regionale che viene valutato dal Tavolo tecnico». A sborsare di più sono stati il Lazio (con 832 milioni), seguito dal Piemonte (803 milioni) e dal Veneto (777 milioni).

Per la seconda tranche (DL 102/2013) sono stati erogati e pagati 2,5 miliardi per la sanità (al 28 marzo 2014), pari all'intero importo assegnato. Per la seconda tranche sono in testa alla classifica dei pagamenti ancora il Lazio (con 666 milioni), il Piemonte (con 643 milioni) e la Campania (con 426 milioni di euro).