Dal governo

Lorenzin: «Sui tagli alla sanità non sono d'accordo con Cottarelli»

«Un settore come quello della sanità, dove sono avvenuti 25 miliardi di tagli, é un settore nevralgico. Non possiano chiedere ai cittadini più ticket, più soldi per pagarsi la diagnostica, perché la gente non abbiente già rinuncia oggi a farsi una diagnosi del costo di 60 euro». Con queste parole il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo questa mattina a una tramsissione radiofonica commenta la spending review indicata dal commissario Cottarelli.

«Non sono in linea con Cottarelli - ha detto Lorenzin -, perlomeno non lo sono nel metodo».

«Dobbiamo capire - ha aggiunto - se il fondo sanitario nazionale é sufficiente cosi com'é a garantire servizi ai cittadini, servizi essenziali, cioé erogazioni di prestazioni e accesso a farmaci che sono sempre più costosi«, basti pensare al nuovo farmaco contro l'epatite C che salverebbe migliaia di persone ma il cui impatto sul mercato é di 1 miliardi di euro».

«Si continuano a fare purtroppo valutazioni ragionieristiche, si guardano i numeri ma non quello che c'é dietro - prosegue Lorenzin -. Se noi vogliamo garantire ai cittadini una Sanità che funziona, bisogna investire moltissimo nella Sanità. Questo al momento non si può fare, perché non ci sono i soldi, ma si possono recuperare risorse al'interno del sistema sanitario nazionale? A mio avviso sì e le ho quantificate».

Si tratta comunque «di margini che si possono tagliare dall'oggi al domani» aggiunge il ministro, che sotolinea ancora: «Abbiamo bisogno di recuperare risorse attraverso riforme strutturali. Cioé cambiando i processi di organizzazione, del lavoro, all'interno del sistema sanitario nazionale».