Dal governo

Stati generali: manager, imprese, politici e Regioni contro i tagli

«Mi corre l'obbligo di informare il presidente Renzi che i manager delle Asl sono gli unici amministratori delegati che guadagnano meno dei loro dipendenti (pubblici). Quindi si tratta di cifre ben lontane dal tetto ipotizzato per i manager pubblici. Il rischio e' quello di passare dai famigerati tagli lineari ai tagli alla cieca», ha detto il deputato di Scelta Civica (già presidente di Fiaso, la Federazione dei manager delle Asl e degli ospedali) , Giovanni Monchiero, a proposito delle affermazioni del presidente del Consiglio in tema di stipendi di manager Asl (VEDI ).

Farmaceutica, Scaccabarozzi: «Con la politica dei "non tagli" l'industria vanaza»
«Quando il Fondo sanitario nazionale é legato al Pil, un Governo dà segno di responsabilità parlando di crescita. Finché il debito crescerà avremo problemi e fa bene il Governo a parlare di crescita», ha detto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi durante la prima delle due giornate di lavori degli Stati generali della Salute.
«Il settore farmaceutico - ha assicurato Scaccabarozzi - é pronto a fare la sua parte». Dopo aver ricordato che nell'export, il settore farmaceutico é passato dal 53esimo del 1991 al quarto posto del 2014, il presidente di Farmindustria, ha proseguito osservando che «se questo Governo continuerà con la politica dei non tagli, invertendo la tendenza degli ultimi dieci anni, noi potremo arrivare anche al primo/ secondo posto. Non sono preoccupato dalle dichiarazioni (relative all'aggancio del Fondo sanitario nazionale al Pil) ma - ha concluso - condivido le considerazioni sugli sprechi in sanità e sulla necessità di risparmi».

Biomedicali, Rimondi: «Ssn verso livelli di efficienza, non di impoverimento»
«La prospettiva di nuovi tagli alla Sanità nel Def che verrà varato oggi dal Consiglio dei ministri, rischia di decretare la fine dell'universalismo del nostro SSN con conseguenze disastrose per i cittadini». Questo il commento del presidente di Assobiomedica.
«Sappiamo che ci sono sacche di sprechi e inefficienze – ha spiegato Rimondi - e Assobiomedica va da tempo chiedendo trasparenza e appropriatezza in Sanità. Il problema va però affrontato in modo strutturale, reinvestendo le risorse nel nostro sistema salute e non con tagli che mettono a rischio le prestazioni da erogare e la loro qualità».
«Ci auguriamo che la voglia di cambiare marcia, con una programmazione e una pianificazione seria in Sanità, più volte sottolineata oggi dal ministro Lorenzin – ha concluso -, porti il nostro Ssn verso livelli di efficienza e non a un progressivo impoverimento del sistema. È importante puntare sull'industria della salute che può portare innovazione, grazie alla ricerca scientifica, qualità delle prestazioni, nuovi posti di lavoro qualificati, dando un serio contributo all'innalzamento della qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini».

De Biasi (Pd,):«L'universalismo va preservato: stop ai tagli e lotta agli sprechi»
«L'universalismo del sistema sanitario nazionale va preservato e anche implementato. La sanità in questi anni ha subito tagli di quasi 30 miliardi, adesso é arrivato il momento di risparmiare, eliminare gli sprechi e reinvestire ogni euro risparmiato nella sanità», ha affermato il presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi.
«Noi spendiamo molto meno rispetto al resto d'Europa per un diritto - ha concluso - che é l'unico che la costituzione definisce fondamentale».


Vargiu (SCI): «Parole chiare sulla sostenibilità del Ssn»
«In attesa di leggere quante risorse il Def dedicherà alla salute degli italiani, ci aspettiamo dal presidente Renzi parole chiare e di verità sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale, anche per capire se gli Stati Generali della Salute saranno davvero un'utile occasione di confronto», ha dichiarato Pierpaolo Vargiu, presidente della commissione Affari sociali della Camera e deputato di Scelta Civica.
«Giusto parlare di prevenzione e di nuovi stili di vita, giusto il focus di Renzi sul rischio obesità - prosegue Vargiu - ma oggi serve capire se la politica ha voglia di scelte coraggiose, che aiutino a garantire quell'equità e quella universalità del Ssn che stanno andando a farsi benedire. Dopo aver ringraziato il presidente Renzi per averci evitato 82 slide sui tagli vorremmo dirgli grazie anche per una riforma del Titolo V che aiuti i sistemi sanitari regionali a garantire uguali diritti di salute in tutta Italia e saremmo grati ancora di più se saprà indicare nuove forme di finanziamento del Ssn e individuare quelle importanti risorse per l'innovazione che permettano di dare risposte concrete alle emergenti necessità di salute di pazienti e famiglie italiane».

Calabrò (Ncd): «Risparmi si, ma reinvestiti nel settore»
«Tagli alla spesa sanitaria sì, tagli alla spesa sanitaria no. Non se ne può più di questo eterno dibattito, un ritornello stonato, sulla necessità di una spending sanitaria: la soluzione non può che essere unica e ossia ribadire la necessità di risparmi purché siano reinvestiti nel settore», ha affermato il deputato del Nuovo Centrodestra Raffaele Calabrò.
«C'è bisogno di guardare al futuro - aggiunge - e porre la sanità italiana nelle condizioni di poter competere con gli altri sistemi sanitari europei, ora che le frontiere per chi vuole curarsi all'estero sono aperte. Non se ne può più di una visione miope e ragionieristica. La sanità ha bisogno di investire per essere competitiva, ne va del diritto alla salute e del benessere dei cittadini».
«Il premier Matteo Renzi - conclude Calabrò - porti pure avanti tetti agli stipendi dei manager Asl, ma rinunci ai tagli sanitari, anche perché comprometterebbe il rapporto con le Regioni che non ne possono più di sentire parlare di spending sanitaria».

Regioni, Coletto (Veneto): La sanità è un investimento: attenti ai tagli»
«Renzi ha detto che taglierà il Fondo sanitario. Mentre la Lorenzin è dalla parte delle Regioni. Tradotto, vuol dire che i risparmi che faremo in sanità verranno portati da un'altra parte. Mi permetto di dire che dovremmo stare attenti a queste scelte. La sanità è un investimento per la nazione e per gli italiani» è il commento di Luca Coletto, coordinatore degli assessore regionali alla Sanità in Conferenza delle Regioni, in merito agli interventi del ministro Lorenzin e del presidente del Consiglio Matteo Renzi all'apertura degli Stati generali della Salute a Roma.

Regioni, Lusenti (Emilia Romagna):«La riduzione del Fsn ci preoccupa»
«Siamo molto preoccupati per gli annunci di stampa di possibili tagli che colpirebbero la sanità attraverso il varo del Def da parte del Governo», ha sostenuto Carlo Lusenti, ssessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna.
«La posizione delle Regioni è stata sempre chiara, assunzione di responsabilità e piena collaborazione istituzionale. Lo stesso ministro della sanità ne ha sempre dato atto e ha quindi confermato più volte l'impostazione del reinvestimento. Infatti siamo d'accordo che altri tagli lineari in sanità metterebbero a serio rischio i servizi resi ai cittadini e che il sistema vada razionalizzato. Noi siamo pronti a fare alla nostra parte, ma i risparmi che saranno conseguiti con il nuovo Patto Salute dovranno essere reinvestiti nel sistema e non sottratti al finanziamento. Siamo già oggi uno dei Paesi dell'Ocse che spende meno in sanità. L'accordo alla base del tavolo Patto Salute è fondato sul presupposto del reinvestimento, al fine di costruire insieme tutte le politiche di innovazione e riqualificazione della spesa sanitaria. Inoltre dobbiamo essere in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti: le innovazioni nei farmaci, quelle tecnologiche e scientifiche, e la presa in carico della cronicità. Il sistema non reggerebbe ad altri tagli e oltretutto stroncheremmo le possibilità di sviluppo del settore».

Regioni, Caldoro (Campania): «Il tema vero è la qualità delle prestazioni»
«Il tema vero é garantire la qualità delle prestazioni. Anche spendendo meno, si può fare una sanità migliore e in Campania é esattamente ciò che stiamo facendo», ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
«Quando sono arrivato c'era un disavanzo di 800 milioni di euro. Adesso é il secondo anno che otteniamo un pareggio di bilancio - ha spiegato Caldoro - i pagamenti avvenivano a 438 giorni, ora siamo a 168 giorni e speriamo di scendere fino a 100 giorni. Il debito con i fornitori é sceso da 6 a 3 miliardi di euro. Questo significa che si possono raggiungere importanti risultati». Secondo Caldoro, però, «dal momento in cui stabiliamo che il Governo ha il ruolo centrale, tutti insieme dobbiamo ridiscutere i livelli essenziali di assistenza».

Regioni, Zaia (Veneto): «E' ora di passare ai fatti»
«Belle e condivisibili parole come rigore, trasparenza, serietà, sprechi inaccettabili, no a tagli lineari ma, ancora oggi, solo parole e tra il dire e il fare continua a esserci di mezzo il mare. A quando l'azione, a quando i costi standard?», ha dichiarato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
«Siamo stufi - aggiunge - di sentire che bisogna fare come il Veneto fa, non dice, da tempo, costruendo una sanità sostenibile dal punto di vista economico, come dimostrano i nostri bilanci in utile degli ultimi anni, e qualitativa sotto il profilo dell'assistenza. I Governanti di Roma - prosegue - continuano di fatto a darci ragione ma, fino a che una siringa continuerà a costare 6 centesimi come in Veneto o 25 come altrove; un pasto 8-10
euro in Veneto e 60 altrove, saranno solo parole»

Regioni, Mantovani (Lombardia): «Sostenibilità e trasparenza del sistema sanitario»
«Sostenibilità e trasparenza del sistema sanitario, Lombardia come modello virtuoso anche per le altre regioni italiane, impegno deciso a proseguire con l'applicazione dei costi standard, un Patto per la Salute che rispetti e tuteli i bisogni e le peculiarità dei singoli territori» è il commento di Mario Mantovani, assessore alla Sanità della Lombardia.
«La sostenibilità - ha sottolineato l'assessore - rappresenta certamente il tema cruciale che oggi è all'attenzione di tutti i sistemi sanitari evoluti. La crescente tensione fra risorse disponibili, nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche e bisogni sanitari e sociosanitari di una popolazione che invecchia, non riguarda certamente solo il rapporto tra prestazioni erogate e costi resta tra i migliori nei Paesi occidentali». «Avanti dunque con convinzione con i costi standard».
«Lavoriamo per raggiungere l'obiettivo che già il Governo si era dato con la Finanziaria del 2005, laddove fu stabilito che in ogni area del Paese venissero erogati Lea che rispondessero a requisiti minimi di quantità, qualità e costo».