Dal governo

Ecco il Def: spesa sanitaria in calo nel 2013 dello 0,3% e fino al 2020 si riduce l'incidenza sul Pil. Ma di contratti non si parla

La spesa sanitaria 2013 è di 109,254 miliardi, in riduzione dello 0,3% rispetto al 2012, con un rallentamento della dinamica degli ultimi anni, e, per il terzo anno consecutivo, un tasso di crescita negativo rispetto all'anno precedente.
Per il 2014 la previsione è di una spesa di 111,474 miliardi, con una variazione rispetto al 2013 del 2%., mentre nel periodo 2015-2018 la spesa sanitaria, rispetto al 2014, crescerà a un tasso medio annuo del 2,1%. Nello stesso periodo il Pil nominale cresce in media del 3% e, quindi, il rapporto tra la spesa sanitaria e Pil si attesta, alla fine del periodo sul 6,8 per cento.

Eccola la versione finale del Def, appena pubblicata dal ministero dell'Economia, che oltre alle azioni che verranno, fa i conti e le proiezioni per la spesa che sarà. Con la buona notizia di una spesa sanitaria ancora in calo nel 2013 e una sua incidenza sul Pil destinata a calare negli anni almeno fino al 2020 (dopidiché si potrebbero scontare gli effetti dell'invecchiamento:VEDI anticipazione del Def per quanto riguarda le stime future già pubblicata su questo sito).

Personale
Per quanto riguarda le principali voci di spesa il Def indica una spesa per il personale nel 2013 di 36,024 miliardi in calo dell'1,1% rispetto al 2012 per il blocco del turn over nelle Regioni in piano di rientro - spiega -, le politiche di contenimento delle assunzioni delle Regioni non sottoposte ai piani di rientro, gli automatismi di legge sulla rideterminazione dei fondi per i contratti integrativi in relazione al personale cessato e l'applicazione delle ulteriori misure di contenimento della dinamica della spesa del personale previste dalla legge.

Consumi intermedi
La spesa per i consumi intermedi è stata di 29,270 miliardi, con una variazione rispetto al 2012 dello 0,3% grazie a: la messa a disposizione in favore delle regioni, da parte dell'AVCP, dei prezzi di riferimento di un insieme di beni e servizi; la riduzione del 10% dei corrispettivi per l'acquisto di beni e servizi (tranne i farmaci ospedalieri) e dei corrispondenti volumi d'acquisto per tutta la durata residua dei contratti già esistenti, con la possibilità per le regioni di adottare misure alternative di contenimento della spesa; l'obbligo, per le aziende sanitarie di rinegoziare con i fornitori i contratti per l'acquisto di beni e servizi in caso di prezzi superiori al 20% rispetto ai prezzi di riferimento individuati dall'Osservatorio per i contratti pubblici; la fissazione di un tetto alla spesa per l'acquisto di dispositivi medici del 4,8% del fabbisogno sanitario standard; la rideterminazione del tetto sulla spesa farmaceutica ospedaliera al 3,5% con il 50% di ripiano dello sfondamento a carico delle aziende farmaceutiche, attraverso il meccanismo del pay-back.

Produttori market
La spesa per le per le prestazioni acquistate da produttori market è stata di 39,246 miliardi, sostanzialmente invariata rispetto al 2012.
La farmaceutica è stata di 8,637 miliardi: -3,0% sul 2012; la spesa per la medicina di base è stata di 6,669 miliardi: -0,7%; la spesa per le altre prestazioni (ospedaliere, specialistiche, riabilitative, integrative e altra assistenza) è stata di 23,940 miliardi: +1,4%. Per le altre componenti di spesa il livello è di 4,714 miliardi: -1,1% rispetto al 2012.

Il pubblico impiego: dove sono i contratti?
Nel 2013 la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni pubbliche è stata di circa 164 miliardi, in calo dello 0,7% rispetto al 2012. Una contrazione che si somma al -1,9% del 2012 e alla diminuzione del 2,1% del 2011, rafforzando il trend decrescente che si è determinato dopo un lungo periodo di crescita (1998-2010).

E le previsioni - a legislazione vigente - parlano di una spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni pubbliche in diminuzione ancora dello 0,7% circa nel 2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel 2018, per effetto dell''indennità di vacanza contrattuale per il triennio contrattuale 2018-2020. Come dire: di contratti ancora non si parla.

Il «Programma nazionale di riforma»
Nel 2014-2015 si dovrà incrementare l'efficienza e la sostenibilità finanziaria del Ssn, assicurando un più elevato livello di benessere e di salute della popolazione. Migliorare la qualità dei servizi, promuovere l'appropriatezza delle prestazioni e garantire standard elevati del sistema universale di assistenza. Migliorare l'assistenza territoriale e l'efficacia dei trattamenti. Ma anche riorganizzare e migliorare l'offerta sanitaria per assicurare a tutti i residenti rapidità dei servizi di emergenza e diagnostica.

Il Ssn - si legge - ha oggi di fronte una sfida assistenziale imponente per conciliare il mantenimento degli standard e dei risultati conseguiti con le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica. In questo comparto vi sono gli spazi per la riduzione di aree di spreco e per l'allineamento delle spese ai costi standard. La sostenibilità finanziaria del Ssn nel medio-lungo periodo, anche in relazione alle tendenze demografiche in atto, ha come punto di partenza lo sviluppo del modello di governance del settore sanitario. Allo stesso tempo si basa sul ripensamento dell'attuale modello di assistenza, con l'obiettivo di garantire prestazioni non incondizionate, ma rivolte principalmente a chi ne ha effettivamente bisogno.

Ripensare il Ssn in un'ottica di sostenibilità ed efficacia
La strada indicata nel Def prevede di rafforzare le politiche legate alla prevenzione, con investimenti anche allargati a settori diversi da quello sanitario, che contribuiscano a limitare il ricorso al Ssn per finalità di cura, sia in termini di accessi che di livello delle cure richieste.

Piano nazionale della prevenzione
In questo senso si dovrà predisporre il nuovo Piano nazionale di prevenzione, attraverso la modifica e l'aggiornamento di quello attuale, con la massima attenzione a: prevenzione di tutti i comportamenti a rischio; tossicodipendenze; piano nazionale per le vaccinazioni; interventi per la sicurezza sul lavoro.

Sprint all'informatizzazione
Va poi sistematizzata la raccolta dati per rendere operativo il fascicolo sanitario elettronico a aiutare così anche le valutazioni dei decisori. In generale, va dato impulso all'informatizzazione dei processi di assistenza, allo sviluppo e alla diffusione della sanità elettronica in modo che la sanità in rete divenga una componente strutturale del Ssn.

Subito il Patto per la salute
Per quanto riguarda la programmazione si deve perfezionare il nuovo Patto per la salute per il triennio 2014-2016, definendo gli aspetti finanziari e programmatici tra Governo e Regioni correlati al Ssn.

Riorganizzare ospedale e territorio
Va anche riorganizzato il livello assistenziale ospedaliero con trasferimento di attività a livello territoriale potenziandone la rete dei servizi e potenziato il ruolo delle farmacie convenzionate e in particolare la farmacia dei servizi.

Monitoraggio dell'appropriatezza
Si deve poi rafforzare, insieme alle Regioni, il monitoraggio dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie e dei Lea e promuovere in ogni ambito la trasparenza funzionale alla comunicazione con il cittadino e al controllo di legalità.

Ridisegnare i Lea
Va ridisegnato il perimetro dei Lea e adottato l'approccio dell'Health Technology Assessment (HTA), per identificare le opzioni assistenzialipiù efficaci dal punto di vista dei costi e per i pazienti.

Regìa nazionale per l'unitarietà, responsabilità professionale e lotta al precariato
E si deve definire una regia nazionale per mantenere l'unitarietà del Ssn e per garantire l'equità di accesso sul piano territoriale, portando a compimento e migliorare le scelte attuate nella scorsa legislatura in tema di responsabilità professionale e di precariato nelle professioni sanitarie.