Dal governo

Decreto Irpef, Errani: «Non equilibrata la proposta di taglio da 700 milioni alle Regioni, chiederemo incontro a Renzi»

«La proposta di taglio di 700 milioni di euro alle Regioni va rivista perché non è equilibrata rispetto al peso che lo stesso taglio ha per il comparto statale». A dichiararlo è il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione straordinaria dei presidenti dedicata all'esame del decreto Irpef , che prevede una riduzione sostanziale della spesa alla voce beni e servizi. «Chiederemo subito un incontro alla Presidenza del Consiglio - ha spiegato Errani - perché da una parte è positivo che non ci siano tagli alla sanità, ma dall'altra parte vogliamo avviare subito un lavoro col Governo finalizzato alla piena applicazione dei costi standard. È la strada che permetterebbe di garantire il salto di qualità all'intero sistema».

«Se di tagli si deve parlare, la mia posizione è che vanno fatti in quelle Regioni in cui lo spreco è evidente», aggiunge il presidente del Veneto Luca Zaia. «Il vero elemento di lettura sono i costi standard e tutti si devono assoggettare ai costi standard. Se si applicassero i fabbisogni standard si potrebbero risparmiare 30 miliardi: sottolinea Zaia, aggiungendo che nell'ambito della Sanità «nessuno nella mia Regione si sognerebbe mai di andarsi a curare in qualche sperduto ufficio romano». Tuttavia, aggiunge, «ricordo a tutti che la Costituzione italiana ha un impianto federalista».
«A me non piace il discorso "virtuosì e non virtuosI", ha ribadito invece Errani. Noi abbiamo già scelto una strada che è quella delle Regioni benchmark che fanno da riferimento per i costi standard».

«La riduzione della spesa è divisa tra un terzo per lo Stato, un terzo per gli enti locali e un terzo per le Regioni, però se guardiamo la spesa, quella delle Regioni è una piccola parte rispetto allo Stato e agli enti locali. Non mi sembra una misura equilibrata», ha ribadito il governatore della Campania Stefano Caldoro. «Detto questo - ha aggiunto - con il governo si discute e se ci sono modifiche ragionevoli al testo le proporremo. E' compito nostro accettare il momento difficile e fare i sacrifici necessari senza che pesino sui cittadini rispetto alla sanità e al tpl», sottolinea Caldoro secondo il quale per risparmiare «bisogna lavorare sulla riduzione delle spese e in particolare sugli acquisti».
Nessun nuovo aumento delle tasse locali, ha concluso Caldoro: «Le addizionali sono già a livello insostenibile e anzi dobbiamo parlare di riduzione delle tasse».