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Relazione 2012 sugli incarichi nella Pa: Ssn al pranzo di gala delle consulenze

Secondo in classifica tra i comparti della Pubblica amministrazione per il numero di incarichi ai suoi dipendenti (prima è la scuola) e a consulenti e collaboratori esterni (prime Regioni e autonomie locali), il Ssn ha utilizzato nel 2012 un quarto di tutti gli incarichi della Pa (il 25,8%), con un lieve aumento del 2,6% circa dei dipendenti e un calo del -10,02% di collaboratori e consulenti. Spendendo - e questa volta è al primo posto per i costi rispetto al totale di 1,05 miliardi della Pa - circa 275,5 milioni, il 26,1% della spesa complessiva della Pa. E gran parte di quella nel mirino dei controlli che, soprattutto sulle consulenze (la fetta maggiore della spesa con 223,5 milioni) la Corte dei conti esegue a tappeto e su cui la Guardia di Finanza interviene per stroncare e prevenire illeciti. E che sono nel mirino della spending review in particolare per ciò che è speso al di fuori delle aziende sanitarie. Con l'elenco delle sentenze Regione per Regione, la Corte ha documentato a inizio anno che nel 2013, in primo grado, si è verificato un danno di quasi 4,9 milioni nelle consulenze, mentre in appello si supera il milione: una tavola ricca di portate per chi tenta di mangiare più di quel che può al tavolo della Pa.

Certo è che l'"effetto spending" si fa sentire: rispetto al 2011 il Ssn ha ridotto del 31,8% la spesa per i dipendenti e del 34,4% quella per consulenti e collaboratori. Nel complesso, il calo medio di spesa registrato nell'ultimo anno è del 34%. Non calano, ma aumentano di ben il 10,86%, gli incarichi conferiti ai dipendenti (che quindi se ne vedono assegnare più di uno a testa), mentre sono stabili (-0,32%) le assegnazioni esterne.

È questo il quadro che emerge dal rapporto del ministero per la Semplificazione relativo al 2012, appena trasmesso al Parlamento dal ministro Marianna Madia ma messo a punto a fine dicembre dal suo predecessore Gianpiero D'Alia, anticipato nei contenuti generali su Il Sole-24 Ore (VEDI )

In tutta la Pa le consulenze sono costate 825 milioni, a cui si aggiungono altri 239 milioni di incarichi ai dipendenti, soprattutto dirigenti: in tutto sono 1,05 miliardi. Cifre che hanno riguardato nel 2012, sempre in tutta la Pa, 138mila dipendenti con incarichi e 157mila consulenti. Con scuola e sanità che continuano a fare la parte del leone e che insieme cumulano oltre 300 milioni di spesa per consulenze, poi enti locali e Regioni con altri 221 milioni e a seguire le università con 105 milioni di euro.

I numeri dei dipendenti e consulenti nel Ssn.
Rispetto agli altri comparti della Pa, il Ssn, con i ministeri e la Scuola, è quello che ha assegnato nel 2012 la maggior percentuale di incarichi (24,2%) ai propri dipendenti, lasciando a collaboratori e consulenti l'11,26 per cento.
Per la prima volta nel 2012 - e solo per i dipendenti pubblici - compaiono i dati di genere. Che mostrano un Ssn più "bilanciato" rispetto agli altri comparti: se il 52,86% degli incarichi è affidato a uomini, il restante 47,14% è andato alle donne (che prevalgono solo nella scuola con il 62,26% di assegnazioni).
Un equilibrio analogo si riscontra a leggere i dati sugli incarichi tra i dipendenti, per qualifica. Come negli anni scorsi - si legge nella relazione - si conferma la tendenza (controcorrente rispetto al resto della Pa) a conferire un numero di incarichi tra dirigenti o equiparati e personale: rispettivamente il 52,14% e il 47,86 per cento.
Il 62,6% dei dipendenti è "monoincarico", ma nell'ultimo anno sono cresciuti quelli che di incarichi ne hanno più d'uno: nel 2012 sono aumentati del 9,31% i dipendenti con oltre 5 incarichi e del 7,49% quelli con 5 incarichi.

La tipologia degli incarichi
Docenze, partecipazione a commissioni e "altre tipologie" di incarichi (come attività di supporto ai servizi amministrativi e tecnici dell'ente) fanno la parte del leone per quelli assegnati ai dipendenti: sono in tutto 65.709 su 70.391, con le 36.392 docenze al primo posto assoluto (e in aumento del 10% rispetto al 2011). Ma le docenze non sono quelle pagate di più: nel 2012 assorbono infatti poco più di 15 milioni, contro i quasi 90 della partecipazione alle commissioni.
Consulenti e collaboratori sono "arruolati" con contratti di prestazione occasionale (quasi 17mila, in aumento nel 2012 dell'1,35%) e co.co.co. (10.600 circa, in calo di quasi il 3%). Proprio quelli che in realtà si cerca di combattere nella Pa, tranne casi di effettiva necessità. E svolgono soprattutto "altra attività" (nel 92,2% dei casi), mentre per il resto si dedicano principalmente ad attività legali, tecniche e di ingegneria.

I compensi conferiti e quelli liquidati per gli incarichi
Il Ssn con Regioni ed enti locali e scuola si aggiudica la fetta più grossa dei compensi erogati per consulenze: 565 milioni di tutti gli 825 milioni. Nel solo servizio sanitario i costi sono stati di 223,5 milioni, contro "appena" poco meno di 52 milioni per gli incarichi assegnati ai dipendenti. In sostanza, una consulenza vale in media circa 15mila euro, mentre un incarico interno vale poco più di 1.200 euro, dal momento che gli incarichi conferiti ai dipendenti sono oltre 70mila contro le 27.500 consulenze.

L'effetto della minore riduzione delle consulenze rispetto agli incarichi ai dipendenti si riflette sui compensi liquidati: sono in percentuale maggiore per le consulenze e minore per gli incarichi ai dipendenti.
Prendendo in esame i compensi liquidati ai dipendenti, la relazione sottolinea che la sanità registra il 22,6% (al secondo posto dopo la scuola), mentre per i consulenti la sanità raggiunge il 27,07%, seconda ancora una volta, ma dopo Regioni ed enti locali (33%).
Il 53,8% degli incarichi liquidati ai dipendenti in tutta la Pa è nella classe di importi più bassa: fino a 500 euro, mentre - come già avvenuto in passato - il maggior numero di incarichi affidati a consulenti o collaboratori esterni (40%) rientra nella classe di importo compresa tra 501 e 2.500 euro. Quanto poi agli incarichi liquidati con importi oltre i 10mila euro, nella pubblica amministrazione in generale il 4,88% viene liquidato a consulenti e collaboratori esterni e solo lo 0,93% ai dipendenti. Stesso discorso per gli importi oltre i 15mila euro, che sono andati per il 6,93% agli esterni e per l'1% agli interni.

La sanità, sottolinea ancora la relazione, è la regina dei compensi ai dipendenti sotto i 500 euro: sono il 26,58% di tutti i 42.779 incarichi liquidati nel 2012. Ma è seconda solo alle Regioni anche per gli importi oltre 15mila euro (23,13%) erogati sempre agli interni. I super-incarichi, insomma, non fanno certo difetto al Servizio sanitario nazionale.
Per le 41.041 consulenze liquidate nel 2012 dal Ssn (con il 22%) prevale invece la classe di importo tra 501 e 2.500 euro, che sommata alla fascia inferiore a 500 euro e a quella tra 2.501 e 5.000, assorbe poco meno del 65% di tutti gli importi.

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