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Conservazione di sangue cordonale: entrano tra quelle autorizzate le patologie «ad aumentato rischio di neoplasie». Il decreto in Gazzetta

Le «patologie ad aumentato rischio di neoplasie» quali sindrome di Down, neurofibromatosi di Tipo I, immunodeficienze acquisite sono inserite ufficialmente tra quelle previste dal decreto del 2009 per la conservazione di sangue cordonale, per uso dedicato al neonato con patologia al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale, o per uso dedicato a consanguineo con patologia in atto «al momento della raccolta o pregressa», per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l'utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale e per uso dedicato nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate, per le quali è' consolidato l'uso per il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

A stabilirlo è il decreto del ministero della Salute 22 aprile 2014 «Modifiche e integrazioni al decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 18 novembre 2009, recante: «Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 137 del 16 giugno.