Dal governo

Paletti ai prepensionamenti nella Pa: in Gazzetta ufficiale la circolare su razionalizzazione degli assetti organizzativi e riduzione della spesa di personale

«Il ricorso al prepensionamento è consentito solo nei casi di dichiarazione di soprannumerarietà ed eccedenza (...) e nel limite massimo delle posizioni individuate in esubero da parte delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001. La disciplina in esame, con le limitazioni e i vincoli sopra illustrati, assicura che le misure di prepensionamento non si ripercuotano negativamente sugli equilibri della finanza pubblica complessivamente intesa, ma anzi consentano risparmi. Ciò richiede che le amministrazioni pubbliche utilizzino correttamente lo strumento realizzando riduzioni strutturali della spesa del personale, che potranno essere garantite e certificate solo dalla coerenza delle scelte operate dall'amministrazione anche nel medio periodo. Sarà cura degli organi di controllo competenti per ciascuna amministrazione (collegio dei revisori, Corte dei conti, amministrazione vigilante) verificare che la misura adottata realizzi gli obiettivi predetti, favorendo anche un riequilibrio del bilancio della stessa amministrazione».

E' quanto dispone l'articolo 6 della circolare 28 aprile 2014 n. 4 che porta la firma della ministra alla Semplificazione Marianna Madia, pubblicata nella Gazzetta ufficiale 141 del 20 giugno. La circolare, dal titolo "Piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e riduzione della spesa di personale. Dichiarazione di eccedenza e prepensionamento" mira in un'ottica di razionalizzazione a evitare che lo strumento di prepensionamento si tramuti da opportunità di razionalizzazione in misura fuori controllo.

Nell'allegato tecnico alla circolare, i riferimenti normativi che illustrano situazioni tipiche in cui si rivelino necessari piani di razionalizzazione e di eventuale revisione del fabbisogno di personale.