Dal governo

Stamina: il tribunale di Catania ordina le cure a Brescia. Lorenzin: «Sono sconcertata»

Anche il tribunale di Catania, dopo quelli di Pesaro e Venezia, ha emesso un'ordinanza per far somministrare agli Spedali civili di Brescia le cure su due pazienti con cellule staminali secondo il metodo Stamina.

L'ospedale bresciano ha così avviato una ricerca di medici disposti a praticare le infusioni. Eventuali dichiarazioni di disponibilità dovranno pervenire alla direzione sanitaria dell'azienda corredate di curriculum comprovante titoli ed esperienza pregressa, oltre che, del nulla osta dell'azienda di appartenenza; si legge in una nota pubblicata sul sito internet degli Spedali civili di Brescia. Si tratta, in particolare, di tre infermieri, due anestesisti, un infusore e un chirurgo ortopedico.

«Sono sconcertata per quanto sta accadendo, bizzarrie che stanno ledendo l'immagine dell'Italia considerata da sempre come la Patria del metodo scientifico, del rigore, delle prove»: è il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo le nuove ordinanze. Per il ministro a questo punto «è necessaria un'azione forte di Governo e Parlamento a tutela dei malati e delle famiglie. La vicenda - ha aggiunto - è a passo più avanti nel "disordine istituzionale" di cui parlava ieri il senatore Zanda».

«A fronte di magistrati che hanno formulato imputazioni gravissime nei confronti dei vertici di Stamina Foundation per i reati di associazione a delinquere, truffa e somministrazione di farmaci pericolosi - ha detto il ministro a margine di un incontro al Senato - ce ne sono altri che invece impongono ai medici di somministrare a bambini malati quelle stesse cure senza neanche attendere i risultati degli approfondimenti che il nuovo comitato scientifico voluto dal legislatore sta eseguendo sul metodo Stamina, che era peraltro già stato bocciato dal precedente Comitato perché giudicato inefficace e non sicuro per i pazienti. Ricordo che Stamina è, caso unico nel mondo, un metodo che i suoi inventori non hanno mai voluto mettere a disposizione della comunità scientifica internazionale, come fanno, invece, di solito gli altri ricercatori».

«Difficilmente troveremo qualche martire che vorrà aiutarci a riprendere le infusioni», ha commentato invece Marino Andolina, il medico di Stamina Foundation. «Sono ordinanze interlocutorie - sostiene il numero due di Stamina -, un passaggio necessario, sia queste che quella di Venezia per Celeste Carrer. Esattamente come è accaduto per Rita che mentre aspettava che da Brescia si trovassero dei medici è venuta a mancare», ha detto riferendosi al caso della piccola Rita Lorefice, la bambina di due anni e otto mesi di Modica affetta dal morbo di Niemann Pick, deceduta il tre giugno scorso.