Dal governo

Patto per la salute: nuovi ticket, e-health e umanizzazione per l'uniformità delle cure

La sanità va umanizzata e tecnologizzata, nel rispetto del paziente e anche della spesa che con l'e-health è destinata a calare facilitando l'accesso e l'uniformità delle cure. Ed è anche per questo che devono essere rivisti i criteri di ticket ed esenzioni, Perché tutte le Regioni abbiano dalla compartecipazione alla spesa gli stessi risultati e perché tutti i cittadini siano trattati allo stesso modo.

Nuovo è invece il capitolo sull'umanizzazione delle cure, trasversale dal territorio all'ospedale e avrà bisogno di progetti ad ahoc non solo a livello organizzativo, ma anche di formazione del personale.

Umanizzazione delle cure: più rispetto per la persona
Gli interventi in questo senso delle Regioni dovranno coinvolgere aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell'assistenza.
Per attuarli si potranno utilizzare le risorse vincolate e dovrà comunque essere predisposto un programma annuale in cui prevedere almeno un'attività progettuale sulla formazione del personale e una di "cambiamento organizzativo" con aree prioritarie definite: area critica, pediatria, comunicazione, oncologia, assistenza domiciliare.

Sanità digitale: un patto nel Patto
Le Regioni e il Governo hanno trenta giorni di tempo dall'approvazione del Patto per stipulare un altro patto: quello per la Sanità digitale. Si tratta di un piano strategico per eliminare gli ostacoli che rallentano la diffusione dell'e-health e per evitare realizzazioni parziali a macchia di leopardo come avvenuto fino a oggi. Si individuerano le priorità, i modelli di riferimento e gli strumenti di finanziamento, anche in partnership pubblico-privato. E lo strumento per programmare gli interventi sui sistemi informativi sarà il «Piano (triennale) di evoluzione dei flussi Nsis», che consentirà anche il monitoraggio dei Lea e dei relativi costi.

Ticket per reddito con equità e universalismo
La revisione di compartecipazioni ed esenzioni deve evitare che queste siano barriere per l'accesso ai servizi e alle prestazioni: equità e universalismo devono essere le parole d'ordine. Per questo il nuovo sistema - che deve essere messo a punto entro il 30 novembre da un gruppo di lavoro misto Regioni-Salute-Economia-Agenas - dovrà considerare il reddito, la composizione del nucleo familiare ed essere semplice e charo per la sua applicazione. Poi, compatibilmente con le informazioni disponibili, più in là si potrà considerae la condizione "economica" del nucleo familiare. E il sisterma dovrà garantire lo stesso gettito per ogni Regione.