Dal governo

Cure palliative e terapia del dolore, Sicp e Fcp: «Riconosciuto il ruolo dei medici palliativisti non specialisti ma con esperienza sul campo»

di Rosanna Magnano

E' stato finalmente riconosciuto il ruolo dei medici palliativisti che hanno maturato un'esperienza pluriennale sul campo a prescindere dal possesso di una specializzazione. Lo sostengono la Società italiana di Cure palliative (Sicp), che rappresenta i professionisti di questo settore, e la Federazione cure palliative (Fcp), che rappresenta 76 organizzazioni non profit, soddisfatte per l'Accordo sull'individuazione delle figure professionali competenti a operare nelle cure palliative approvato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni.

«Questo Accordo infatti - spiega una nota congiunta - definisce in modo chiaro e puntuale due aspetti fondamentali nel percorso di applicazione di quanto previsto nella Legge 38. Innanzitutto individua le figure professionali con competenze ed esperienze specifiche nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore, anche per l'età pediatrica, riconoscendo a pieno il ruolo dei medici palliativisti che, indipendentemente dal possesso di una specializzazione, alla data dell'1 gennaio 2014 (data di entrata in vigore della Legge di Stabilità 2014, la legge 27 dicembre 2013, n. 147) abbiano maturato un'esperienza almeno triennale nel campo delle cure palliative, certificata dalle Regioni sulla base di criteri che saranno determinati da un successivo Decreto del Ministero della Salute».

«È stata sancita in via definitiva - spiega Carlo Peruselli, Presidente della Società Italiana di Cure Palliative (SICP) - la possibilità di continuare a operare per le centinaia di medici non specialisti che in questi anni hanno contribuito in modo sostanziale, allo sviluppo delle reti di cure palliative in Italia».

Di grande importanza sono anche i contenuti dell'allegato tecnico a questo Accordo, nel quale sono definiti i contenuti minimi in termini di conoscenze, competenze e abilità che i professionisti che operano nelle Reti di Cure Palliative devono possedere o acquisire attraverso percorsi formativi obbligatori, ai fini dello svolgimento delle proprie attività professionali.

«Per questo risultato vogliamo ringraziare il Governo e il Ministero della Salute, il Parlamento, le Regioni, e, per il supporto tecnico, AGENAS e la Commissione Nazionale sulla legge 38 - affermano Luca Moroni, Presidente della FCP e Carlo Peruselli -. Le istituzioni hanno compreso l'importanza di continuare a impegnarsi nello sviluppo delle Cure Palliative, a favore di malati di particolare fragilità clinica e complessità assistenziale e dei loro familiari. Da parte nostra, continueremo, come abbiamo sempre fatto in questi ultimi anni, a stare accanto alle Istituzioni nazionali e regionali in tutti i prossimi passaggi normativi e applicativi di quanto previsto nella Legge 38, con le competenze dei nostri operatori e con la volontà di continuare in un percorso che possa garantire, attraverso cure e assistenza sempre più personalizzate, qualità della vita e rispetto della dignità individuale, fino agli ultimi giorni di vita».