Dal governo

Eterologa per decreto, Lorenzin illustra il provvedimento alla Affari sociali

di Barbara Gobbi, da Il Sole-24Ore

Prenderanno con ogni probabilità la doppia strada del decreto legge da portare a strettissimo giro in Consiglio dei ministri, e delle linee guida (annunciate da oltre un mese dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin), le istruzioni d'uso per la regolamentazione della fecondazione eterologa. Mentre sui contenuti che saranno inseriti in ciascuna delle due soluzioni - normativa e regolamentare - il chiarimento arriverà oggi, quando nel primo pomeriggio Lorenzin illustrerà il decreto durante l'audizione fissata per le 14,30 in commissione Affari sociali della Camera. «Il ministro Lorenzin - recita un comunicato di Lungotevere Ripa del tardo pomeriggio di ieri - ha già pronto uno schema di decreto legge per regolamentare questo nuovo percorso di fecondazione assistita anche sulla base delle indicazioni emerse dal gruppo di lavoro convocato nelle scorse settimane al ministero della Salute». Indicazioni con cui gli esperti non si limitano a dettare la propria linea tecnico-scientifica – dalla previsione di forme di rimborso per i donatori al loro assoluto anonimato, fino all'indicazione di un tetto massimo di 25 nati per milione di abitanti per ciascun donatore/donatrice, così da evitare rischi di incontri futuri tra consanguinei – ma sollecitano il ministero a "fare presto". «Il compito delle istituzioni sanitarie pubbliche – si legge infatti al decimo e ultimo punto del decalogo messo a punto dagli esperti – è quello di garantire in tempi brevissimi e certi la possibilità per i cittadini di accedere alle procedure di pma con donazione di gameti, senza discriminazioni di carattere economico e territoriale, nel rispetto della sentenza della Corte costituzionale». E se il 10 giugno scorso la Corte ha definitivamente smontato l'impianto della legge 40/2014 sulla procreazione medicalmente assistita, che vietava il ricorso alla fecondazione eterologa in Italia, nel testo la Corte ha ribadito più volte l'immediata applicabilità della sentenza 162/2014. «Attendiamo dunque di conoscere - spiega Filomena Gallo, segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni - i contenuti del decreto legge per capire quale sia l'esigenza del ministro di disciplinare con un atto normativo questioni su cui la stessa Corte si è già espressa con estrema chiarezza». E che «di fatto riportano l'Italia - aggiunge Luca Gianaroli presidente del Sismer e membro del Gruppo ministeriale - a dieci anni fa, quando prima della legge 40 l'eterologa da noi si faceva. Ritardare l'applicazione della sentenza non fa che aumentare la frustrazione delle coppie in attesa e degli operatori, di fatto pronti ad applicare le tecniche».
Il ministro la pensa diversamente. La stessa approvazione di una delibera con cui solo ieri la Toscana ha deciso di regolamentare l'eterologa nei centri pubblici, privati e convenzionati di fecondazione assistita, «per garantire che le donazioni avvengano attraverso protocolli medico-sanitari rigorosi e si assicuri piena ed effettiva gratuità delle donazioni scongiurando così rischi di commercializzazione», renderebbe necessario secondo Lorenzin «intervenire con la massima urgenza con un provvedimento normativo efficace su tutto il territorio nazionale, per evitare disparità di trattamento tra i cittadini residenti nelle diverse Regioni».