Dal governo

Legge di stabilità, verso manovra da 36 mld. C'è anche il Tfr. E sulla sanità incombe l'ipotesi-tagli da 4 miliardi per le Regioni

La manovra da 30 miliardi - ma da ultimo è spuntata l'ipotesi 36 miliardi - è in queste ore all'esame del Consiglio dei ministri, iniziato in ritardo intorno alle 20 dopo un primo slittamento dalle 15 alle 18, anche per far spazio al vertice di governo sull'epidemia Ebola e una conference call del premier sullo stesso tema con i colleghi di Usa, Francia, Gb e Germania.
Il lavoro di messa a punto della manovra continua fino all'ultimo minuto. Tra risparmi e tagli di tasse avrà un impatto rilevante su cittadini e imprese. L'obiettivo sarà la crescita, con interventi dalla chiara fisionomia espansiva, per tentare di interrompere il circolo vizioso della recessione e rilanciare l'occupazione.
Mentre sulla Sanità aleggiano i tagli per 4 miliardi alle Regioni: se per il momento non si fanno cifre, i governatori restano dunque in allerta - poiché la salute occupa circa l'80% dei bilanci - per capire se sono in arrivo modifiche sostanziali al Fondo sanitario nazionale tali da mettere a repentaglio il Patto per la salute.

Renzi: 18 miliardi di tasse in meno del 2014. «La differenza tra la finanziaria 2014 e quella del 2015 è che ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Tutto qui. L'Italia riparte» scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a poche ore dal Consiglio dei ministri che deve varare la legge di stabilità per il 2015. Il premier sintetizza così alcune misure in arrivo: «No articolo 18, no contributi per chi assume a tempo indeterminato, no Irap su costo del lavoro. Tolti gli ostacoli per assumere». Intanto il premier è atteso mercoledì 22 ottobre in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 24 ottobre.

Ue: sforzo Italia su 2015 aggiornato con nuove stime autunnali. Intanto il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen, a chi gli chiedeva quale fosse il target 2015 per l'Italia ha specificato che lo sforzo strutturale richiesto all'Italia per il 2015 sarà aggiornato alla luce delle stime economiche autunnali: «Le cifre precise devono essere aggiornate alla luce delle previsioni autunnali».

Le misure: dal bonus 80 euro al taglio Irap. La legge di stabilità sarà di 30 miliardi. La ex Finanziaria conferma quindi i 18 miliardi di alleggerimento di peso del fisco e del costo del lavoro per le imprese: 10 per la stabilizzazione del bonus da 80 euro (3 miliardi dei quali già garantiti dal decreto Irpef), 500 milioni per rafforzare gli sgravi per le famiglie numerose, 6,5 miliardi per azzerare la componente costo del lavoro dell'Irap e 1 miliardo per la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti. Ci sono poi risorse per i nuovi ammortizzatori sociali (1,5 mld) e e il rinnovo dell'ecobonus e del bonus ristrutturazioni immobiliari e acquisto mobili. Spuntano anche risorse per il credito d'imposta per la ricerca e l'innovazione (500 mln), per assumere precari nella scuola (1 mld). Altri 6 miliardi sono impegnati per la necessità di far fronte alle cosiddette spese indifferibili (dal 5 per mille alle missioni internazionali di pace) e di disinnescare la clausola fiscale da 3 miliardi ereditata dal Governo Letta, che avrebbe tagliato le agevolazioni fiscali.