Dal governo

Lotta al fumo, Lorenzin: linea dura sui divieti e più prevenzione

di Lucilla Vazza

Sono appena dieci anni, ma sembra passato un secolo. Il 10 gennaio 2005 veniva infatti emanato anche nel nostro Paese il divieto di fumo nei luoghi pubblici e, contrariamente alle aspettative, subito tutti - o quasi - si sono adeguati alle nuove restrizioni imposte dalla legge che porta il nome dell'allora ministro per la Salute, Girolamo Sirchia.
Nessuna sigaretta a scuola, negli ospedali, negli uffici. Sembrava impossibile immaginare pub, discoteche e caffè senza quella coltre fumosa, che faceva parte dell'immaginario di certi contesti ludici. Eppure, senza dubbio la legge ha funzionato. Ma non ci si può accontentare. Lo ha spiegato, dati alla mano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La lotta al fumo deve rimanere una priorità, perché cresce il numero di giovanissimi che si avvicinano alle sigarette, nonostante il divieto di vendita del tabacco ai minorenni. In questi dieci anni, in Italia i fumatori sono calati del 6,5% e il consumo di tabacco è sceso del 12,5%.

Lotta senza quartiere. Al di là però dei successi innegabili della legge 3/2003, resta assolutamente attuale l'impegno contro il fumo, che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito «una priorità dell'Italia e dell'Europa. Il fumo è infatti ancora oggi la prima causa di morte. In Italia muoiono per patologie fumo correlate circa 70mila persone l'anno e si registra la tendenza all'abbassamento dell'età in cui si giovani consumano la prima sigaretta, che è intorno agli 11 anni». Eppure, la vendita di tabacco ai minori di 18 anni in Italia è vietata. Ma i divieti nell'adolescenza servono a poco, bisogna agire su altri fronti. «C'è stata una fase dopo la legge Sirchia - ha rilevato il ministro - in cui fumare non era più di moda tra i giovanissimi, non lo si vedeva fare neppure nel mondo dello spettacolo, del cinema o in televisione, oggi tutto ciò sembra superato. Bisogna capire che questi sono campanelli d'allarme a cui mettere rimedio con una grande sensibilizzazione, perché non ci può essere indifferenza - ha concluso - quando si tratta dei minori».

Nuovi divieti in arrivo. Nel frattempo, in attesa dell'applicazione della direttiva europea sul tabacco 2014/40/Ue, il ministero ha avviato nuove misure restrittive come il divieto di fumo nei plessi scolastici e loro pertinenze e negli ospedali. E faranno discutere i nuovi aspri divieti anti fumo. Sarà vietato fumare in auto alla presenza di minori, essendo ormai dimostrati i danni da fumo passivo soprattutto tra i giovanissimi, così come sarà bandita la sigaretta nei luoghi pubblici frequentati dai minori, come i parchi, gli stadi e le spiagge attrezzate. In discussione anche i divieti nei film e nelle serie televisive nazionali. «Le statistiche dicono che c'è stato un incremento importante tra i fumatori giovanissimi, in età 11-12 anni, e questo vuol dire che si è abbassato il livello di guardia e di consapevolezza anche di una stigmatizzazione del fumo». I prossimi provvedimenti antifumo saranno l'applicazione di immagini dissuasive sul 65% della superficie dei pacchetti di sigarette e il divieto di aromatizzare le sigarette per renderle più "attrattive" al palato e al naso del fumatore. La direttiva prevede anche l'idetificazione e tracciabilità dei prodotti del tabacco per combattere il traffico illecito e il contrabbando.

Stili di vita vincenti. Per questo, a breve sarà presentata una nuova campagna di sensibilizzazione contro le sigarette. Tradizionali e non. Già, perché le "bionde" elettroniche hanno spopolato negli ultimi due anni proprio tra i ragazzi, spesso come prima scelta rispetto alla tradizionale sigaretta. Il cambiamento deve partire - gli scienziati lo ripetono come un mantra da anni - dagli stili di vita. E dunque, una nota ministeriale spiega che saranno trovate nuove forme di sensibilizzazione contro la pubblicità occulta, «cercando di attivare collaborazioni su base volontaria per evitare la diffusione di immagini vincenti, soprattutto tra i giovanissimi, legate al consumo di tabacco e all'abuso di alcol».