Dal governo

Lorenzin: «Revisione Lea al traguardo e poi al lavoro su nuovi Drg»

di Barbara Gobbi

«Il direttore generale della Programmazione Renato Botti ha il suo bel da fare: se con l'aggiornamento del Dpcm sui Livelli essenziali di assistenza, che presenteremo la prossima settimana, siamo ormai in dirittura d'arrivo, subito dopo sarà chiamato a revisionare i Drg per migliorare qualità, appropriatezza e valutazione dell'assistenza». Dalla ministra della ministra della Salute Beatrice Lorenzin oggi è arrivato più d'un annuncio, a margine della presentazione del report Ocse che fa il punto sul Servizio sanitario nazionale cui chiede di far rotta con decisione e uniformità verso il miglioramento della qualità.

Ma in generale è una Lorenzin a tutto tondo quella che parla con la stampa: sia dei temi affrontati dalla review dell'organizzazione internazionale sia sulle boutade dei giorni scorsi. A partire dal polverone sui "ticket" - «una bufala perché non c'è niente di nuovo rispetto al lavoro della commissione tra Regioni, Salute e Mef che sta cercando un'ipotesi sostenibile» - per arrivare alla "guerra del fumo" con il mondo dello spettacolo. «Che invito - ha colto la palla al balzo la ministra - a schierarsi dalla nostra parte nella battaglia contro un tabagismo che si presenta sempre più come un fenomeno di ritorno pure tra i giovanissimi».

Poi si passa alle questioni più tecniche: i nuovi Lea? Certamente. Del resto siamo fuori i tempi massimi previsti dal quel Patto per la salute che ha mirato a rinsaldare l'intesa con le Regioni e «a promuovere la qualità», appunto, come chiede l'Ocse. E a chi le chieda quanto quel Patto possa essere ancora considerato valido, visti i tagli arrivati con la legge di Stabilità, Lorenzin risponde che «il Patto è legge e in quanto tale va attuato, magari intensificando gli sforzi comuni ministero-Regioni per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati».

Infine, e certo non in ordine d'importanza, la prevenzione a partire dalle vaccinazioni: il ministero non esclude un prolungamento della campagna vaccinale, anche a partire dai dati dell'anno scorso che parlano di un bilancio di 8mila italiani deceduti.