Dal governo

Ddl Concorrenza: i rischi per le farmacie

di Roberto Turno (da Il Sole 24 Ore del 17 gennaio 2015)

La decisione ancora non c'è, e anzi le prove di dialogo dei farmacisti col ministero dello Sviluppo sono costantemente in corso. Ma se finora è stato solo un tam-tam , adesso le ultime bozze confermano che nel Ddl annuale pro concorrenza il Governo potrebbe mettere ancora una volta nel mirino la distribuzione farmaceutica, più precisamente le farmacie private, quelle con la "croce verde" che hanno l'esclusiva sui farmaci rimborsati dal Servizio sanitario pubblico e in genere su tutte le medicine con obbligo di ricetta anche se non pagati dal Ssn. E non solo: potrebbe nuovamente ridurre gli ambiti per abitanti che disegnano i confini tra gli esercizi, a poca distanza dalla "legge Balduzzi" che ha moltiplicato il numero di farmacie, peraltro non ancora aperte dopo procedure concorsuali quanto meno farraginose.

Le probabili opzioni. Nella bozza di Ddl il Governo ha allo studio due ipotesi, entrambe sponsorizzate dall'Antitrust. La prima interessa il trasformazione del numero massimo di abitanti in "numero minimo" oppure in alternativa l'abbassamento da 3.300 a 1.500 della soglia di abitanti con un intervento contestuale sul limite di licenze. Ecco poi l'altra modifica che scotta per le farmacie convenzionate: la possibilità di perdere l'esclusiva sui farmaci C anche con obbligo di ricetta, per cederla alle parafarmacie e ai corner della grande distribuzione. Anche in questo caso le opzioni sono due: la possibilità secca per parafarmacie&Co di vendere l'intera classe dei farmaci non rimborsabili anche con obbligo di ricetta, oppure di conquistare soltanto i farmaci generici di classe C. Con un'aggiunta: l'immissione veloce in commercio dei generici, oggi lunga e laboriosa. Tutto questo sempreché le trattative e la tela che le farmacie stanno tessendo non freni un intervento che la categoria non digerirebbe facilmente, anzi. Tanto più dopo le recenti pronunce della Corte costituzionale e della Corte di giustizia Ue. Mentre le parafarmacie stanno naturalmente sul versante opposto, confortate dal parere dell'Antitrust.
Partita apertissima, insomma. Con la sanità che tra Ddl concorrenza e il prossimo Dl sull'investment compact, potrebbe riservare novità anche sull'accreditamento delle strutture private snellendo le procedure e aprendo di più le porte al mercato pubblico di nuove imprese.