Dal governo

Infermieri, Enpapi promosso all'esame della Corte dei conti

di Ernesto Diffidenti

Si riduce l'utile di esercizio, si rafforza il patrimonio netto mentre le entrate retributive continuano a restare di gran lunga superiori alle spese per gli assegni pensionistici. Lo afferma la Corte dei Conti dopo il controllo eseguito sulla gestione finanziaria 2013 dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza della professione infermieristica (Enpapi).
La significativa riduzione registrata nel risultato di esercizio (3,916 milioni, in calo dell'11,5%) è da attribuire al maggior incremento registrato dai costi (+19,7%) nei confronti dei ricavi (+18,3%), i quali, peraltro, hanno dovuto registrare un importante decremento dei proventi finanziari (-36,8%). Il patrimonio netto, invece, si attesta a 30,8 milioni (+2,9%). Dai consuntivi passati in esame dalla Corte dei conti, inoltre, emerge che le entrate contributive sono in continua crescita: dai 53,9 milioni del 2011 si è passati ai 71,6 milioni del 2012 (+32,8%) e, infine, ai 76,2 milioni del 2013 (+6,4%). Un aumento reso possibile dall'aumentato numero degli iscritti all'ente, ma soprattutto agli effetti delle riforme strutturali, che hanno rimodulate, in aumento, tutte le tipologie di contributi.
Resta, tuttavia, il nodo dei crediti verso gli iscritti che anche nel 2013 è risultato in crescita, raggiungendo i 158,6 milioni di euro (+18% che si aggiunge al 24,4% del 2012 rispetto al 2011). «L'andamento crescente registrato negli ultimi anni e le dimensioni raggiunte da tale posta contabile – sottolinea la Corte dei conti – fanno permanere la necessità di richiamare l'Ente a individuare nuove e più incisive azioni d'intervento volte al suo contenimento».
Gli assegni per le pensioni, infine. A fronte delle entrate contributive che, come detto, hanno superato il tetto dei 77 milioni, si riscontrano spese per prestazioni di gran lunga inferiori, pari a circa 5,8 milioni di euro (4,5 milioni nel 2012). Ciò dipende dalla forte differenza tra il numero degli iscritti, pari a 35.910 nel 2013, e il numero delle prestazioni previdenziali erogate nello stesso anno, pari a 1.528. Le maggiori risorse finanziarie che si sono generate nella gestione dell'anno in riferimento sono state destinate ad aumentare gli investimenti in attività finanziarie (dai 310,4 milioni del 2011 ai 391,3 milioni del 2013 ). Tali investimenti hanno 27 generato rendimenti netti altalenanti negli anni. In termini percentuali, dopo la crescita avuta nel 2012, in cui si erano attestati al 2,57%, nel 2013 gli stessi hanno subito una contrazione, risultando pari all'1,48%.