Dal governo

Sanità, tagli da 1,2 mld con la spending su B&S poi appropriatezza, ospedali e farmaci: 2,3 mld in meno. Il Fondo resta a quota 2014

di Red. San.

Prime indiscrezioni, sebbene ancora caute e interamente da affinare sull'applicazione sul campo, dalla trattativa tra Governo e Regioni sui tagli alla sanità nel 2015 (e per altri tre anni dopo ancora). Oggi il primo incontro con Lorenzin, che però non ha sciolto, e neppure poteva del resto, tutti i nodi. Il primo passo sarà l'annullamento concordato dell'aumento del Fondo: 2,3 mld in meno, mantenendolo a quota 2014.

Ma ci vorrà una norma di legge, che finirà in un provvedimento urgente ad hoc, o come inserimento in un nuovo decreto, non in quelli in vigore poiché il Quirinale non lo permetterebbe per assenza di omogeneità di contenuti. In ogni caso, sempre con lo stesso strumento, si indicheranno le strade concordate per affrontare la riduzione. Che sarebbero più o meno queste:

-1,3 mld dall'applicazione della spending review (ritorna!) , a partire dai beni e servizi, anche con un occhio all'abbassamento dle tetto sui device da 4,5 a 4%. Il fatto è che vanno indicati nel dettaglio modalità, tempi e strumenti;

-350 mln circa dalle misure sull'appropriatezza, tanto cara alla ministra. Anche in questo caso manca il dettaglio, come chiedono le Regioni;

-Applicazione degli standard ospedalieri, per un importo tutto da verificare, anche perché qualche Regione già ha ridotto reparti e posti letto.

Quanto alla farmaceutica, subirebbe il peso della riduzione del Fondo (300 mln circa), più l'aggravio del pay back, in particolare sull'ospedaliera. Non scenderebbero invece i tetti, come s'era pensato qualche settimana fa. Ma la partita è ancora interamente da chiudere. Le sorprese potrebbero non finire. E intanto passano i mesi, con l'effetto dei tagli che sdaranno più pesanti perché andranno realizzati a questo punto in 7-8 mesi.