Dal governo

Le scuole in ospedale sono 240: lezioni garantite a 72mila alunni-pazienti

di Marzio Bartoloni (da www.scuola24.ilsole24ore.com)

Sono ricoverati in ospedale per cure, interventi chirurgici o lunghe riabilitazioni oppure sono rimasti a casa dove la loro malattia gli impone di restare per non peggiorare le loro condizioni di salute. Sono gli oltre 70mila giovani pazienti che grazie a più di mille insegnanti non perdono una lezione e concludono così in tempo il loro percorso di studi con tanto di pagelle. Perché la scuola, prima in sordina e poi con numeri sempre più importanti, è entrata in ospedale e a casa per garantire da oltre vent'anni il diritto all'istruzione accanto a quello alla salute. A fare un bilancio di queste iniziative è un workshop di tre giorni, iniziato ieri, dedicato al tema e organizzato dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Cnr. «È uno dei nostri fiori all'occhiello - ha sottolineato il ministro Giannini -, su questo fronte l'Italia è all'avanguardia, non vogliamo arretrare di un passo. È un fronte su cui vogliamo continuare a investire».

La mappa.
Le scuole in ospedale sono in tutto 240 e distribuite praticamente in tutte le Regioni con una presenza in 140 strutture sanitarie dove nell'anno scolastico 2013-2014 hanno potuto studiare (oltre a curarsi) 72.765 studenti-pazienti seguiti da oltre 1.000 insegnanti. Si contano più sezioni in Lombardia (39 in 30 ospedali), Campania (38 sezioni in 16 strutture sanitarie) e Sicilia (30 in 14 nosocomi). L'unica Regione senza scuole in ospedale è invece il Molise. I giovani degenti, qualunque sia l'età e il tipo di scuola che frequentano, possono vedere riconosciuto e validato il percorso che seguono, essere valutati sia in itinere, attraverso specifiche prove di verifica, che al termine dell'anno scolastico, grazie al raccordo continuo con la scuola e la classe di provenienza e dunque non rischiano più di perdere l'anno scolastico. Se degli oltre 72mila studenti ricoverati (dalla scuola dell'infanzia alle superiori) censiti nel 2013-14 la stragrande maggioranza - 41.783 - è in ospedale per una degenza breve (2-7 giorni), ce ne sono 7.610 che restano fino a 15 giorni e 4.129 costretti a lunghe degenze; 4.890 sono bambini o ragazzi stranieri e 3.411 disabili. Quanto ai docenti ci sono prof di ruolo e a tempo determinato, a orario completo o parziale, e anche un drappello di docenti provenienti da reti (119) o associazioni di volontariato (62).

Cure e studio anche a casa. Superata la fase volontaria ed episodica, il ministero dell'Istruzione dagli anni Novanta ha reso "ordinaria" l'offerta di scuola in ospedale e ha dotato i principali reparti pediatrici di docenti per favorire l'apprendimento dei ragazzi temporaneamente malati e contrastare così una fetta di dispersione scolastica. Ma accade anche che diversi minori, dopo essere stati dimessi, devono restare a casa per proseguire le cure e non possono riprendere la scuola a causa delle basse difese immunitarie. Per loro è pensata l'istruzione domiciliare. Sempre nel 2013-14 ne hanno usufruito 1.235 studenti. 1.015 sono state le scuole che hanno attivato il servizio impegnando 3.448 docenti. Una convenzione tra la Direzione generale per lo Studente del Miur, il Politecnico di Milano e il Cnr supporta un portale informatico online per la Scuola in ospedale e a domicilio. Il sito consente al ministero di raccogliere, monitorare ed estrapolare tutti i dati finanziari e organizzativi che vengono inseriti da tutte le regioni italiane, e agli utenti finali (genitori, docenti ed operatori di scuole e ospedali) di reperire le informazioni necessarie e di comunicare tra loro.