Dal governo

Il punto della Salute sul semestre di presidenza Ue

Nelle Conclusioni concordate con i ministri della Salute Ue al termine del semestre di presidenza italiano, su vaccinazioni, sicurezza delle cure, innovazione, «vi è non solo la risposta a esigenze di salute collettiva ineludibili, ma anche la ricetta per un contributo importante alla crescita, allo sviluppo sociale ed economico e alla competitività dell'Europa». Lo ha sottolineato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, nella prefazione al numero speciale de «I quaderni del ministero della Salute» dedicato al «Semestre di Presidenza Italiana luglio-dicembre 2014 - Salute. Temi, eventi e risultati».


«La salute, vale ricordarlo - continua Lorenzin - non è un settore nel quale i finanziamenti risultano in perdita. Da una parte, è infatti assodato che tutti gli interventi che mirano a promuovere la salute, prevenire le malattie o intercettarle in una fase molto precoce comportano minori costi per cure successive, rivelandosi, oltre che un approccio idoneo a ridurre il carico di sofferenze per la collettività, anche un investimento fruttuoso. Inoltre, la sanità costituisce il volano di un'innumerevole serie di attività di ricerca,
sviluppo e produzione nei settori dei farmaci, dei dispositivi medici, dell'e-Health, delle infrastrutture, soltanto per citarne alcune, e contribuisce a creare le condizioni per una crescita intelligente, sostenibile e solidale, che rappresenta l'obiettivo della Strategia Europa 2020, e a garantire ai nostri giovani un futuro».

Un semestre che ha dovuto tra l'altro affrontare la difficile prova dell'epidemia di Ebola. «L'emergenza legata alla malattia da virus Ebola in alcuni Paesi dell'Africa Occidentale - osserva il già Commissario alla Salute Tonio Borg - è stata una dura prova per la Presidenza Italiana, che si è trovata tra due fuochi: da una parte la necessità prioritaria di salvaguardare la salute dei propri cittadini; dall'altra l'atteggiamento altruistico di portare aiuto alle popolazioni colpite. La Presidenza Italiana è riuscita a raggiungere un perfetto equilibrio tra queste due posizioni: portando assistenza ai Paesi colpiti, obbligo peraltro morale e politico, si è altresì potuta prevenire la diffusione del virus. L'Italia è stata tra i primi Stati membri ad aver offerto assistenza e supporto, non solo a parole, ma con iniziative concrete e con il massimo della disponibilità».

I traguardi normativi sui disposotivi medici. «L'Italia ha compiuto notevoli progressi - osserva l'attuale Commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis - in merito a due proposte legislative attualmente in corso di dibattito: mi riferisco ai dispositivi medici e ai dispositivi medico-diagnostici in vitro, che puntano a garantire il più alto livello di protezione assicurandosi nel contempo che dispositivi medici sicuri, efficaci e innovativi vengano introdotti sul mercato in modo tempestivo. Sotto la leadership italiana, i Ministri della salute hanno adottato le Conclusioni del Consiglio su tre questioni essenziali: innovazione a beneficio dei pazienti, vaccinazione quale strumento efficace per la salute pubblica, sicurezza del paziente e qualità delle cure».

La pubblicazione del ministero ripercorre i principali eventi politico-istituzionali e scientifici e i relativi documenti del semestre.