Dal governo

L'Italia verso i nuovi «It.Drg». Tra un anno la revisione del sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere

di Lucilla Vazza

Paese che vai Drg che trovi. Il sistema di classificazione e di remunerazione delle prestazioni ospedaliere spegne le venti candeline e si prepara a un restyling per essere ancora e più che mai efficace e adatto alla situazione italiana.

L'organizzazione.
All'aggiornamento dei Drg lavora dal 2011 un gruppo articolato di tecnici ed esperti, che fanno capo a tre Regioni designate dalla commissione Salute e dal ministero stesso, in continuità con l'approccio del Progetto Mattoni Ssn del 2005. Come in un puzzle dove ogni tessera è indispensabile per il risultato finale, il Progetto It.Drg si articola lungo 4 filoni, condotti da altrettanti gruppi di lavoro.
1) Sul sistema di classificazione e codifica delle diagnosi è impegnata la Regione Friuli Venezia Giulia.
2) La Lombardia, con l'Agenas, lavora sul sistema di classificazione e codifica delle procedure e degli interventi.
3) Il sistema di classificazione dei ricoveri è di competenza dell'Emilia Romagna.
4) Infine, il sistema dei pesi (costi) relativi è in capo alla Dg Programmazione sanitaria del ministero della Salute.

Il progetto coinvolge direttamente gli ospedali del Ssn, in un primo step 20 ospedali pilota (pubblici e privati), con gruppi di lavoro interni, impegnati a fornire i dati analitici sui profili di assistenza erogata ai propri ricoverati e sui costi sostenuti. La finalità è di testare nella pratica organizzativa quotidiana le nuove classificazioni e gli strumenti messi a punto dal Progetto. In modo da avere un feedback immediato sulla praticabilità dei nuovi parametri. Il numero degli ospedali si raddoppierà per formare una grande rete in grado di testare e determinare i costi associati alle nuove classi It.Drg e il corrispondente sistema di pesi relativi ai ricoveri per acuti.

Una foto nitida. «Alla fine di tutto il percorso che i gruppi di lavoro stanno elaborando, avremo una fotografia più chiara della situazione italiana. Con una migliore e più realistica corrispondenza alla realtà», spiega Laura Arcangeli della Dg Programmazione sanitaria: «Ad aprile 2013 abbiamo avviato la fase sperimentale del progetto che si concluderà entro il 2016. Le Regioni e gli ospedali coinvolti stanno già lavorando con i nuovi criteri (ancora prototipi). Si avrà un impatto importante sul sistema».

I Drg parleranno italiano. In particolare nelle nuove classificazioni "made in Italy" dell'area delle acuzie, sarà prodotta la prima revisione italiana della International Classification of Diseases 10 rev. (Icd-10-It), in versione elettronica e cartacea, con le corrispondenti linee guida alla codifica e strumenti formativi per il concreto utilizzo. Al termine della sperimentazione, si andrà a regime con una fase «a sistema» del Progetto.

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