Dal governo

Expo, via libera del ministero allo sbarco del «porceddu» sardo nel Continente

All'Expo si potranno vedere e degustare coccodrilli, pesci palla ma anche (e finalmente) il maialino sardo che la tradizionale e gustosa ricetta dell'isola ha reso famoso come «porceddu». Il via libera definitivo è arrivato oggi con la firma di un protocollo d'intesa tra ministero della Salute e la Regione Sardegna che ha messo fine a una lunga querelle entrata nelle aule parlamentari e alimentata sui social network col cinguettio #freeporceddu.
Il divieto di raggiungere il «continente» al prelibato maialino deriva dalla peste suina, un virus di origine africana che gli allevatori dell'isola ancora non sono riusciti a debellare. Uno stop, dunque, per ragioni precauzionali superato dal documento siglato dal direttore generale della Sanità animale del ministero, Silvio Borrello, e dal responsabile dell'unità di progetto per l'eradicazione della peste suina in Sardegna, Alessandro De Martini.
Soddisfatta la ministra Beatrice Lorenzin secondo cui «uno dei prodotti più noti della tradizione gastronomica italiana non resterà escluso, ma potrà essere degustato ad Expo nella modalità termizzata. Un successo costruito attraverso la collaborazione e l'unità di intenti tra il ministero della Salute e le autorità regionali sarde che si sono impegnate ad intraprendere, in linea con le indicazioni della Commissione europea, una rigorosa campagna di lotta alla Peste suina africana».
La peste suina, pur non essendo contagiosa per l'uomo, rappresenta un serio pericolo per il patrimonio suinicolo nazionale e internazionale (nell’area della Pianura Padana sono allevati oltre 10 milioni di capi all'anno). Per tale motivo, il protocollo, trasmesso anche alla Commissione europea, prevede misure rigide di controllo in tutte le fasi di preparazione e il rispetto di specifiche procedure di spedizione. Il ministero continuerà ad attuare un costante monitoraggio sui requisiti specifici richiesti per gli allevamenti, gli stabilimenti di macellazione e di termizzazione. I lotti eventualmente non consumati all'interno del perimetro della manifestazione, verranno smaltiti in loco o rispediti in Sardegna secondo procedure stabilite.
«Abbiamo dato ulteriori garanzie al ministero della Salute sulla sicurezza degli alimenti che potranno essere inviati ad Expo per tutte le fasi della filiera produttiva - ha affermato l'assessore sardo alla Sanità, Luigi Arru -. Ora finalmente un prodotto tipico, sicuro e di grande qualità potrà essere apprezzato dai tanti visitatori che giungeranno a Milano per questo importantissimo appuntamento». Non resta altro che accendere la brace.


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