Dal governo

Farmaci, dispositivi, B&S: ecco il nuovo testo della stangata

di Red. San.

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Altro giro altra corsa. La nuova bozza dell’Intesa sui tagli che domani sarà discussa alla Stato-Regioni presenta sostanziali novità rispetto alla prima versione del testo su cui non mancherà il confronto. Oggi la valutazione tecnica delle Regioni, poi quella politica dei governatori, nel primo pomeriggio lo showdown col Governo in Stato-Regioni. Ecco le novità in pista.

Acquisto beni e servizi
La rinegoziazione su base annua dei contratti in essere deve garantire un abbattimento del 4,5% (non più il 4%) del valore complessivo. In caso di mancato accordo, entro 30 giorni dalla trasmissione della proposta, gli enti del Ssn hanno diritto di recesso dal contratto senza oneri.

Acquisto dispositivi medici
Per garantire in ogni Regione il rispetto del tetto di spesa concordato, e fermo restando il tetto del 4,4% (fissato dall’articolo 15 del Dl 95/2012), gli enti del Ssn sono tenuti a proporre ai fornitori di dispositivi medici una rinegoziazione dei relativi contratti , finalizzati alla riduzione della spesa.

Dal 2015 i fornitori dovranno ripianare una quota del valore eccedente il tetto di spesa in ogni Regione sulla base degli accordi definiti dalla conferenza Stato-Regioni. La quota di ripiano è pari al 40% dell’eventuale superamento del tetto regionale nel 2015, al 45% per il 2016, per arrivare al 50% del 2017.

IL NODO APPROPRIATEZZA

Altro capitolo sensibile dell’intesa è quello che riguarda il tema dell’appropriatezza per rendere più sostenibili le prestazioni specialistiche ambulatoriali e in regime di ricovero di riabilitazione.

Assistenza specialistica ambulatoriale: niente patrimoniale per i medici
In aggiunta a quanto noto rispetto alle prescrizioni mediche in merito alle condizioni di erogabilità, nel nuovo testo si scrive che:

a) gli enti del Ssn sono chiamati a curare l’informazione e l’aggiornamento dei medici prescrittori e in caso di mancata osservanza (prescrizioni non conformi alle limitazioni indicate) devono applicare nei confronti del medico una riduzione dek trattamento economico accessorio, nel rispetto delle procedure previste dall’Acn di riferimento, delle quote variabili dell’Acn e dell’accordo integrativo regionale.

b) la mancata adozione da parte dell’ente del Ssn dei provvedimenti di competenza nei confronti del medico prescrittore comporta la responsabilità del direttore generale e concorre alla valutazione ai fini della verifica dei risultati di gesione e di realizzazione degli obiettivi di salute e di efficienza dei servizi (assegnati al Dg dalla Regione).

STANDARD OSPEDALIERI

Riorganizzazione rete assistenziale pubblico-privata

Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento sugli standard ospedalieri, la rete degli ospedali italiani dovrà essere in grado si rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove modalità in cui si manifestano. Di conseguenza:

a) si dovranno realizzare obiettivi di razionalizzazione riferiti prioritariamente ai servizi e alle prestazioni che più incidono sulla qualità in termini di efficienza e di efficacia.

b) la riduzione del tasso di occupazione dei posti letto. della durata e della degenza media e del tasso di ospedalizzazione, consentirà, poi, che l’aumento atteso di produttività possa tradursi in un miglioramento del servizio complessivo del Ssn, con meno oneri connessi all’assistenza ospedaliera (sia pubblica che privata).

Efficientamento del personale post riordino reti ospedaliere

L’applicazione del nuovo provvedimento sugli standard ospedalieri avrà come conseguenza una riduzione dedi strutture semplici e complesse. Per questo il nuovo testo dell’Intesa sottolinea che gli atti aziendali dovranno prevedere una rideterminazione degli incarichi di strutture semplici e complesse. Le risorse sul trattamento accessorio liberate dalla riorganizzazione saranno portate «permanentemente in riduzione dell’ammontare complessivo dei fondi destinati annulamente al trattamento accessorio».

FARMACEUTICA TERRITORIALE E OSPEDALIERA

Da queste misure si attende un risparmio di almeno 500 milioni su base annua.

In questo paragrafo nella nuova bozza si introduce una sostanziale novità:

l’Aifa entro il 30 giugno 2015 procede a rinegoziare con tutte le aziende farmaceutiche la riduzione del prezzo dei farmaci rimborsati dal Ssn, nell’ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili. (comprensivi sia di quelli a brevetto scaduto che di queslli sotto brevetto). L’azienda tramite accordo con Aifa potrà ripartire tra i propri farmaci raggruppati , il risparmio da essi atteso, attraverso l’applicazione selettiva di riduzioni del prezzo.

La lunga marcia dell’Aifa entro il 30 giugno, stangate alle imprese

Per l’Aifa il ruolo sarà più che arduo. E pure per le farmaceutiche. Gli step al 30 giugno prossimo saranno:

a) definire i raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili

b) identificare (nell’ambito di ogni raggruppamento) i sottogruppi di Aic che consentono la «medesima intensità di trattamento»

c) condividere con ogni azienda farmaceutica l’elenco di quelli inclusi nei raggruppamenti di farmaci assimilabili e relativo risparmio atteso. In caso di negoziazione negaziva o parziale, l’Aifa dovrà chiedere all’aziende la restituzione, tramite payback, alle Regioni del risparmio atteso. In caso di mancato pagamento, Aifa potra “declassare” i farmaci direttamente in fascia C. Salta il prezzo di rimborso a carico degli assistiti.

Farmaceutica ospedaliera, tetti regionali

Saranno decisi tetti di spesa a livello regionale, fermo quello nazionale, considerando la composizione pubblico-privata dell’offerta. Una misura che stravolgerà i numeri a cui siamo abituati, poiché metterà a fuoco con precisione la spesa del comparto privato convenzionato.

Farmaci innovativi, pay back oltre il “tetto Lorenzin”

Riguardo ai farmaci innovativi (per esempio, anti epatite C): la spesa eccedente i livelli individuati dal decreto Lorenzin (500 mln l’anno per il 2015 e il 2016) concorrerà alla definizione del tetto di spesa della farmaceutica territoriale, con tutte le conseguenze del caso. In sostanza, oltre quella somma le aziende rimborseranno l’extra tetto.

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