Dal governo

Revocato lo sciopero di medici e pediatri di famiglia. Il testo dell’intesa con il Governo

di Lucilla Vazza

Alla fine si è arrivati all’accordo. Lo sciopero del 19 maggio non si farà. Le trattative al ministero della Salute hanno convinto i medici e pediatri di famiglia Fimmg, Fimp e Cipe che erano stati convocati ieri alle 19 su iniziativa del presidente Matteo Renzi. L’iniziativa di dialogo era partita proprio dal presidente del Consiglio Renzi per scongiurare in ogni modo il fermo degli studi medici. I sindacati hanno commentato: «Garantito dal Governo e dal comitato di settore la non subordinazione e l'autonomia organizzativa».

All’incontro di stasera hanno preso parte, oltre a Renzi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il sottosegretario alla salute Vito De Filippo, e il presidente del comitato di Settore Claudio Montaldo.

Solidarietà dagli ospedalieri Anaao
Ai colleghi medici è arrivato il messaggio di solidarietà dell’Anaao: «La campana della protesta, che dopo la scuola investe un pezzo di sanità, suona anche per medici, veterinari, dirigenti sanitari dipendenti del SSN. Non sarà possibile ancora per molto fare finta di non sentirla».

Critici i colleghi dell’Intersindacale: «Sciopero bugiardo»
Di tutt’altro avviso i medici dell’Intersindacale (Fp Cgil, Cisl medici, Fespa, Simet, Smi, Snami, Uil Fpl) che oggi in una conferenza stampa hanno ribadito il proprio “no” allo sciopero di domani, indetto da Fimmg , Fimp e Cipe.

I convenzionati contrari hanno promosso una campagna di sensibilizzazione sui social oggi e domani contro uno sciopero che definiscono «bugiardo» e «corporativo» agli occhi dei cittadini, ma anche per rilanciare un’iniziativa per chiedere risorse adeguate per il Ssn e le cure primarie e la modifica della Legge Balduzzi. E a rincarare la dose c’è il giudizio sull’incontro di stasera, dove, a detta dell’Intrsindacale, si «metterà in evidenza l'inconsistenza della ragioni dello sciopero e l'assenza di una reale controparte contro la quale indirizzare la protesta (sarebbe grottesco pensare di prendersela con la Sisac, che è un ente puramente tecnico e, in quanto tale, senza alcuna responsabilità) nonché la fumosità della piattaforma rivendicativa. Ma non solo: dimostrerà ai medici che tutte le vicende di questi giorni sono un bluff o, peggio, un'arma di distrazione di massa dai veri problemi del settore e della categoria».


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