Dal governo

Dichiarazioni dei redditi: professionisti i più ricchi. Commercianti in crisi

Professionisti al top negli studi di settore e commercianti al livello più basso. Secondo i dati del ministero delle Finanze relativi al periodo di imposta 2013, il reddito medio più elevato è nelle attività professionali (42.100 euro, -2,9% rispetto al 2012), seguito dalle attività manifatturiere (29.000 euro, +6,8%) e dai servizi (23.500 euro, -2,7%). Il reddito dichiarato più basso è nel commercio (17.500 euro, +2%). Significativa è la differenza tra il reddito medio dei soggetti “congrui” rispetto a quello dei soggetti non «congrui» (un contribuente è congruo se i ricavi o i compensi dichiarati sono uguali o superiori a quelli stimati dagli studi di settore, ndr): si passa complessivamente da un reddito medio di 41.300 euro per i soggetti congrui ad una perdita media di 8.600 euro per quelli non congrui.

Studi settore: reddito medio imprenditori a 25.400 euro
Gli studi di settore nel 2013 sono stati applicati a circa 3,6 milioni di soggetti (di cui il 65% persone fisiche), con una lieve diminuzione (-0,8%) rispetto all'anno precedente.
Il reddito totale dichiarato, pari a 98 miliardi di euro, mostra una variazione negativa (-1,8% rispetto al 2012) che riflette principalmente gli andamenti ciclici registrati nel 2013, anno in cui il Pil è calato dell'1,7% in termini reali rispetto all'anno precedente (-0,4% in termini nominali). Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 25.400 euro per le persone fisiche (-1,2% rispetto all'anno precedente), a 35.500 euro per le società di persone (-1,0%) e a 23.800 euro per le società di capitali ed enti (+0,8%).

Professionisti al top
Rispetto all'attività esercitata (considerando tutti i soggetti che applicano gli studi di settore), il reddito medio più elevato, analogamente al 2012, si è registrato nel settore delle attività professionali (42.100 euro, -2,9% rispetto all'anno precedente), seguito dal settore delle attività manifatturiere (29.000 euro, +6,8%) e dal settore dei servizi (23.500 euro, -2,7%), mentre il reddito medio dichiarato più basso si è registrato nel commercio (17.500 euro, +2,0%).

Corniciai, mercerie e negozi moda “poveri”
Corniciai, titolari di mercerie, rivenditori di auto e negozi di abbigliamento rientrano tutti tra gli incapienti. Secondo i dati Mef sugli studi di settore, il loro reddito di impresa è infatti rimasto nel 2013 sotto la soglia degli 8.000 euro. Non bene se la passano, secondo le dichiarazioni, anche tintorie (8.100 euro), giocattolai (8.200) e librai (9.600).

In perdita edilizia, spa e night club
La crisi che si è abbattuta sul settore dell'edilizia emerge anche dagli studi di settore 2013: le attività legate alle costruzioni, secondo i dati Mef, presentano in media un reddito dichiarato in perdita per 8.500 euro. Male anche discoteche e night club (-1.300 euro), pescatori (-400 euro), spa e terme (-900 euro), commercianti di moto (-1.700 euro).

Un terzo italiani dichiara reddito sotto 10mila euro
Un terzo degli italiani dichiara al fisco di avere un reddito sotto i 10mila euro. Sono i dati diffusi dal ministero dell'Economia sulla base delle dichiarazioni Irpef trasmesse dai contribuenti nel 2014 e relative al 2013. Secondo il dipartimento delle Finanze, il 32,19% dei contribuenti (in totale sono 40,989 milioni) ha dichiarato un reddito che non supera i 10mila euro.

I dati Irpef in base al reddito prevalente
I dati statistici delle dichiarazioni Irpef delle persone fisiche, pubblicati lo scorso 2 aprile, sono stati arricchiti dalla classificazione dei contribuenti in base al reddito prevalente. L'82,6% dei circa 41 milioni di contribuenti Irpef detiene prevalentemente reddito da lavoro dipendente o pensione e solo il 5,9% del totale ha un reddito prevalente derivante dall'esercizio di attività d'impresa o di lavoro autonomo, in linea con l'anno precedente. La percentuale di coloro che detengono in prevalenza reddito da fabbricati è pari al 3,8% (in aumento rispetto al 2,5% del 2012, per effetto delle novità Irpef sui redditi immobiliari).
Rispetto alla natura giuridica del datore di lavoro, si rileva che il 54% dei lavoratori dipendenti presta servizio presso società per azioni, società a responsabilità limitata e società cooperative.
Il reddito medio da lavoro dipendente presenta un'elevata variabilità rispetto alla diversa natura del datore di lavoro: il reddito medio più basso, pari a 10.680 euro, si osserva per i lavoratori dipendenti il cui datore di lavoro è una persona fisica (1,5 milioni di dipendenti); il valore sale a 13.960 euro per i dipendenti di società di persone (1,4 milioni), a 22.400 euro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione (3,5 milioni), mentre il reddito medio più elevato, pari a 23.580 euro, si registra per i dipendenti delle società di capitali (10,3 milioni).

Dichiarazioni Iva
Sono circa 5,3 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l'anno d'imposta 2013, con un lieve calo rispetto all'anno precedente (-1,4%), che riflette principalmente la mancata presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti in “regime fiscale di vantaggio”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA