Dal governo

Test d’ingresso a medicina, arrivano i ripescaggi definitivi dei «bocciati»

di Gianni Trovati

Dopo la lunga battaglia sui ripescaggi in via cautelare, per gli aspiranti laureati in medicina «bocciati» nella prima e sfortunata selezione di fine ottobre arrivano le vittorie nel merito. Il Tar Lazio ha cominciato infatti a decretare le riammissioni per quasi mille ricorrenti, mentre le decisioni su altri 6.500 persone sono in cantiere ma i sindacati, Cgil medici in testa, chiedono al ministro dell'Università Stefania Giannini una «scelta lungimirante, con un provvedimento di riammissione per tutti che anticipi le prossime sentenze del Tar». Visti i precedenti, del resto, è difficile che i giudici amministrativi cambino idea su ricorsi fotocopia rispetto a quelli appena decisi.

Le reazioni
«Ora restiamo in attesa delle sentenze dei prossimi mesi che coinvolgeranno tutti gli iscritti con riserva in tutti gli altri atenei italiani - conferma Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell'Udu, l'unione degli studenti che ha promosso l'ondata dei ricorsi - ma l'indirizzo del tribunale amministrativo appare chiaro. I test d'ingresso sono stati falsati non solo per il plico mancante nell'aula 3 di Bari, ma anche per la violazione dell'anonimato verificatasi in quasi tutte le sedi».

Anonimato a rischio
Come detto, i problemi lamentati dagli studenti hanno riguardato soprattutto la violazione dell'anonimato, e proprio su questo punto punto si sono fondate le prime decisioni dei giudici amministrativi; il Tar ha infatti accolto le richieste di sospensione delle bocciature, e ha dunque moltiplicato le presenze nelle facoltà universitarie rispetto alle previsioni di chi aveva organizzato il tutto. Finora, però, si è trattato sempre di sospensioni «cautelari», in parte confermate anche dal Consiglio di Stato, ma ora con le decisioni di merito il quadro si fa definitivo.


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