Dal governo

Corte dei Conti: il «Rendiconto generale 2014» promuove il ministero della Salute

di Ernesto Diffidenti

La Corte dei Conti promuove l'attività svolta dal ministero della Salute nel 2014 «indirizzata a migliorare i servizi attraverso modalità di spesa più efficienti». D'altra parte le risorse a disposizione sono sempre meno (il presidente Raffaele Squitieri all'udienza sul «Rendiconto generale dello Stato 2014» ha messo in guardia il Governo a proseguire sulla strada della spending review e dell'aumento delle tasse) e per questo è stato necessario riorganizzare la struttura del ministero e impegnarsi nella lunga trattativa che ha condotto nel 2014 all'approvazione del nuovo Patto per la salute. «Un accordo importante – sottolinea la Corte dei Conti – che richiede, per una sua effettiva operatività, la messa a punto di modalità di lavoro e, soprattutto, la stesura di nuove regole. Revisione dei Lea, ridisegno dei criteri di riparto delle risorse tra le regioni, nuovi criteri di compartecipazioni alla spesa e adeguamento delle esenzioni costituiscono aspetti importanti per dare nuove certezze al funzionamento del sistema; tutti elementi che dovranno trovare definizione nell'anno in corso».

Triplicati i rimborsi per l’assistenza all’estero
Il 2014 ha registrato una crescita delle risorse gestite dal ministero della Salute (1,5 miliardi, +2,1% con impegni per 1,5 miliardi, +3%). Ma è balzata agli occhi della Corte dei Conti alla forte crescita rispetto al 2013 delle somme stanziate e pagate per i rimborsi di spese per l'assistenza all'estero cresciute da 81 milioni nel 2013 a 261 nel 2014. Una crescita «straordinaria», più che triplicata che, secondo la Corte dei Conti «rappresenta un indice indiretto della difficoltà che ancora caratterizza l'offerta sanitaria». «Nell'ultimo decennio – sottolinea la relazione sul rendiconto dello Stato – le somme pagate sono state nel complesso pari a 1,2 miliardi a fronte degli incassi per l'assistenza fornita a cittadini stranieri per meno di 600 milioni. Problema finanziario che è indice di un ben più preoccupante fenomeno reale su cui è opportuno, come richiesto dall'amministrazione, un coinvolgimento delle Regioni, soprattutto perché la tendenza, se non contrastata con qualità e adeguatezza delle cure, può rappresentare un elemento di criticità crescente».

Forte recupero delle Regioni in piano di rientro
In ogni caso l'esercizio 2014 ha confermato i progressi, già evidenziati negli ultimi anni, nel riassorbimento degli squilibri finanziari in sanità: secondo le stime della Corte «le perdite del settore si sono ridotte del 50% con un forte recupero nelle regioni in Piano di rientro». Tra le misure che hanno comportato un contenimento nella dinamica della spesa sono significative quelle che hanno interessato i costi del personale. Ma non si può tagliare per sempre. Secondo la Corte dei conti, infatti, «un contributo significativo alla qualità delle cure non può che venire dagli operatori del settore. Di qui il rilievo dell'attività svolta dall'amministrazione per la valorizzazione delle competenze, per l'integrazione di tutte le categorie professionali, per la risoluzione dei problemi che attengono alla responsabilità professionale o all'esercizio dell'intramoenia. Un'attività particolarmente complessa, di cui nell'esercizio si sono avuti solo primi risultati».

In crescita la spesa per dispositivi e farmaci
Il 2014, tuttavia, ha evidenziato anche il persistere di andamenti di spesa non coerenti con le misure di contenimento approvate. Il solo parziale successo delle misure introdotte dal DL n. 95/2012, in termini sia di dispositivi medici (che hanno registrato spese di quasi il 20% superiore al limite previsto) che di farmaci ospedalieri in aumento del 8,6%, segnala, da un lato, la permanenza di limiti nell'appropriatezza e nell'organizzazione sanitaria e, dall'altro, la difficoltà di intervenire su elementi importanti dell'offerta senza rischiare di aggravare, almeno nel breve periodo, le ripercussioni che il risanamento finanziario sta producendo in termini di disponibilità e di qualità dei servizi resi.
Di qui, l'importanza per la Corte dei Conti «delle attività dirette a creare riferimenti anche quantitativi per gli operatori regionali con interventi che accrescono l'informazione e l'appropriatezza d'uso grazie alla costruzione, ad esempio, di prontuari dei dispositivi medici e al potenziamento dei sistemi informativi».

I costi del servizio e le entrate
Le entrate, infine. In un quadro ancora severo per la finanza pubblica, il mantenimento di adeguati interventi, specie quando essi riguardano i servizi e le prestazioni rese a richiesta e ad utilità di soggetti interessati, ha portato l'amministrazione a prevedere tariffe e diritti coerenti con il valore e i costi del servizio. Un percorso opportuno, secondo la Corte, «che può aprire ad ulteriori sviluppi anche in una prospettiva di revisione dei confini dell'intervento pubblico. Fondamentale è, quindi, superare le criticità emerse nella gestione e nella riassegnazione delle entrate di competenza del ministero».

L’attività di ricerca
E' proseguita, inoltre, la gestione degli interventi a sostegno della ricerca e innovazione. Nell'anno, definita la graduatoria del Bando 2011/2012, sono stati ammessi al finanziamento 377 progetti (a fronte dei circa 3600 presentati) e ne sono stati avviati alla selezione oltre 2900 presentati a valere del Bando 2013. Sono circa 1000 i progetti complessivamente finanziati con i fondi 2009-2012 (308,4 milioni stanziati): di questi, oltre la metà (554) sono riferibili agli Irccs (pubblici e privati) per un totale di euro 184,3 milioni; 318 progetti alle regioni per un totale di 88,9 milioni e 97 progetti ad altri Istituti per un totale di euro 35,2 milioni.


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