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Diseguaglianze alla nascita, l’appello del Comitato nazionale di bioetica

Altolà alle disparità alla nascita, che continuano a spezzettare come un puzzle l’Italia. Il Comitato nazionale di bioetica ha approvato all’unanimità la mozione “Diseguaglianze nell'assistenza alla nascita: un'emergenza nazionale”, redatta da Mario De Curtis e da Marianna Gensabella.
Il fatto stesso che la mortalità infantile nelle regioni meridionali sia di circa il 30% più alta che al Nord, dà l’idea della gravità del fenomeno. Con la mozione il Comitato nazionale per la Bioetica (Cnb) vuole portare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle criticità assistenziali alla nascita presenti in molte regioni del nostro paese e riconducibili all'organizzazione del sistema sanitario e delle sue strutture. Si tratta di criticità che «devono essere identificate, denunciate e combattute».

Secondo gli esperti, il problema di inique differenze nella fruizione del diritto alla salute riguarda tutti coloro che vivono in Italia, a qualsiasi fascia d'età appartengano, ma presenta risvolti di particolare responsabilità nella fase immediatamente successiva alla nascita, dal momento che i primi momenti della vita influenzano in modo significativo il futuro della persona.

La mortalità infantile nelle regioni meridionali è circa del 30% più elevata rispetto alle regioni settentrionali. Le cause di questo fenomeno vanno ricondotte, oltre alla nota differente incidenza di problemi di ordine economico e sociale, ad un'insufficiente organizzazione delle cure perinatali (mancanza di posti letto di terapia intensiva neonatale, piccole maternità, mancanza di un servizio di trasporto neonatale in vaste zone del nostro paese).
È necessario bloccare la tendenza alla differenziazione dell'offerta sanitaria fra le diverse regioni ed è indispensabile una loro integrazione, finalizzata ad assicurare a tutti, a partire dal momento della nascita, il diritto di godere del migliore stato di salute possibile.


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