Dal governo

Tagli 2015, la farmaceutica è esclusa fino a fine settembre?

di Red.San.

L’Intesa sui tagli da 2,35 miliardi, all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, continua ad essere appesa al nodo farmaci. In queste ore, proprio mentre è in corso l’assemblea pubblica di Farmindustria , fervono le trattative per definire quanto resterà in piedi rispetto all’ultima bozza del 28 aprile scorso e se il capitolo farmaci sarà stralciato per intero, per essere riproposto a settembre. Tra le ipotesi, anche lo stralcio limitato ai paragrafi su tetti e payback.

Dalla convention delle farmaceutiche, intanto, è arrivato il no secco della ministra della Salute Beatrice Lorenzin all’ipotesi di ulteriori tagli, mentre il presidente Massimo Scaccabarozzi, fresco di riconferma biennale, rivendica il ruolo di punta dell’industria per lo sviluppo del Paese e punta il dito contro le Regioni. La stabilità economica e normativa dell’Italia - secondo Scaccabarozzi - sarebbe messa a repentaglio da «un vecchio approccio di alcune Regioni, mosse da logiche esclusivamente economicistiche. Solo la determinazione del ministro Lorenzin, che si è battuta e continua a battersi per una visione di sistema della farmaceutica, ha impedito sinora che passasse una linea ideologicamente anti-industriale e di fatto contro l'innovazione. L'industria farmaceutica è un pilastro del made in Italy e vuole diventare l'hub europeo del settore».

Intanto, il tiro alla fune anche tra le Regioni continua. Con il Veneto che ha alzato la posta minacciando di votare contro l’Intesa, se sarà stralciata la parte farmaci, e in questo caso tutto si bloccherebbe per almeno un altro mese, dopodiché il testo potrebbe essere ripresentato. Ma le trattative sono fatte così: il Veneto potrebbe anche astenersi se ottenesse in cambio qualcosa (si fa per dire), come la certezza di un aumento del Fondo sanitario nazionale il prosismo anno.


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