Dal governo

Online il quiz di «autovalutazione» per i test d'ingresso a medicina

di Eu. B.


Arriva il quiz di «autovalutazione» per i test d'ingresso a medicina. Da ieri sul portale www.universitaly.it è disponibile un test di autovalutazione per i ragazzi interessati a iscriversi alle prove di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria che si terranno l'8 settembre 2015. Uno strumento che la ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha definito «una bussola per aiutarli a orientarsi nella loro scelta».

Il test
Registrandosi sul portale le aspiranti matricole potranno cimentarsi con un questionario messo a punto dai ricercatori del dipartimento di Psicologia delle università di Roma La Sapienza e Tor Vergata e testati dalla stessa Sapienza e dalla Conferenza dei presidenti di corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia. La compilazione è del tutto facoltativa e non incide sul punteggio delle prove di accesso. Per accedere è necessario registrarsi al portale. Si tratta di un test psicoattitudinale e non di una simulazione della prova di selezione di settembre. Dall'anno prossimo il Miur conta di mettere in campo altre attività per rafforzare l'orientamento che partirà - ha ribadito la titolare del Miur - «dal quarto anno delle superiori». Sul punto è itenrventuo anche il presidente del Consiglio universitario nazionale (Cun), Andrea Lenzi: «Il primo embrione sperimentale di orientamento è fatto dai presidenti dei corsi di studio in medcina e quindi spero che in futuro noi gestiremo anche un vero orientamento nella scuola secondaria in collaborazione con gli ordini dei medici».

L'obiettivo del quiz
Almeno indirettamente è quello di ridurre il numero degli aspiranti medici. Che resta troppo alto. Come ha spiegato la stessa ministra ieri mattina a margine del seminario “La formazione di base e specialistica del medico in Italia: criticità e opportunità” che si è svolto presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. «Se noi invece di 70mila studenti che aspirano a diventare medici, almeno sulla base degli iscritti al test, arrivassimo - ha spiegato Giannini - a una massa critica fisiologica di 25-30mila massimo, ecco che allora il processo della selezione annuale o biennale sui primi anni sarebbe possibile». Allargando lo sguardo dai percorsi di entrata a quelli di uscita la responsabile dell'Istruzione ha aggiunto che bisogna andare verso «una corrispondenza il più possibile precisa tra il numero di laureati in medicina e quello dei posti in specializzazione».

Le specializzazioni
A tal proposito la ministra ha ricordato che «a febbraio 2014, quando siamo entrati al governo, le borse di studio a disposizione erano 3.300 mentre quest'anno sono 6.500. È stato uno sforzo gigantesco- ha evidenziato - e lo dico con molta serenità, perché raddoppiare quasi il numero delle borse significa raddoppiare anche i fondi; quindi parliamo di decine e decine di milioni di euro da mettere poi a regime. Ciò significa che quest'anno, a fronte di circa 13.500 iscritti, ci sarà grosso modo la possibilità per un medico su due di avere una borsa di studio e l'ingresso nell'ambito specialistico. Si andrà così verso una formazione a ciclo unico, come accade già in molti Paesi europei».


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