Dal governo

Lorenzin: un errore delegare la sanità alle Regioni. Serracchiani (Fvg): mossa sbagliata

«Per me delegare la sanità alle Regioni è stato un errore fatale, perché alla fine il risultato lo vediamo. Ma non ci si può rassegnare: la riforma del Titolo V della Costituzione approvato dal Senato l’altro giorno ha riaffermato un concetto di riaccentramento dei sistemi di controllo». Lo ha spiegato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 il ministro della Salute Beatrice Lorenzin secondo cui «il Patto della Salute sancisce un cambiamento di orizzonte molto forte». Per il ministro « è stato un passaggio importante. Sono un po’ isolata nel dire che il passaggio alle Regioni, la riforma, sia stato un errore. Ora però va gestita, non si può dire siccome è stato un errore dobbiamo rimanere così. Ci deve essere una maggiore consapevolezza da parte di tutti, dare degli obiettivi chiari, misurabili e trasparenti e chi sgarra paga».

Lorenzin è intervenuta anche sulle truffe in materia sanitaria scoperte dalla Guardia di Finanze con un danno per le casse pubbliche di 1,67 miliardi tra gennaio 2014 e settembre: «Sono contenta che la Guardia di Finanza vada nelle strutture perché i controlli sono uno degli elementi perno per riuscire poi a fare delle buone pratiche».

«I medici devono essere principi per quanto riguarda le scelte sanitarie e tecnico-scientifiche e non è sempre così - spiega Lorenzin a Mix 24 - la scelta dei primari e dei direttori sanitari non deve essere una scelta affidata alla politica, motivo per il quale fortunatamente è passata la mia norma, anche per i direttori generali, in un pezzo della Legge Madia. E invece per le direzioni generali delle Asl ci vogliono super-manager che rispondano a degli obiettivi e qualora non li raggiungono, decadono».

Immediata e durissima la replica dell’assessore alla Sanità della Regione del Veneto Luca Coletto: «Nella loro sorprendente sincerità, alla quale non eravamo stati abituati le dichiarazioni del Ministro della Salute sono di una gravità senza precedenti e cambiano completamente il quadro del rapporto tra le Regioni e il Governo in materia di sanità. Per quanto ci riguarda siamo di fronte a una dichiarazione di guerra». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha rilanciato: «Lorenzin traduca in legge questo pensiero, e io di rimando, lancerò un referendum per chiedere ai veneti se preferiscono essere curati dal ministero o dalla Regione».

Per la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, «non sembra una mossa vincente opporre alle Regioni gli apparati burocratici di un Ministero». Per Serracchiani «la sanità certo ha bisogno di mettere a posto molte storture, ma non è abolendo i sistemi sanitari regionali che si comincia a raddrizzarle. Abbiamo sanità buone - ha proseguito - sia in realtà regionali ordinarie sia in Regioni dotate di un proprio statuto di autonomia. Eliminare l’ambito regionale nel sistema sanitario collettivo rischierebbe di produrre una struttura elefantiaca, forse molto più difficile da governare e non è sicuro che il livellamento sarebbe verso l’alto».

Insomma, per la presidente quanto sostiene il ministro Lorenzin, «a proposito della necessità di maggiore consapevolezza e responsabilità, e di dare degli obiettivi chiari, misurabili e trasparenti, non può che essere condiviso. Ma non è in contraddizione - ha concluso - con i principi di un regionalismo moderno ed europeo».


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