Dal governo

Via libera del Consiglio dei ministri al «salva-Regioni» con i ripiani del payback incorporati. Ecco il decreto

di B.Gob.

Il decreto salva-Regioni (o “sana-debiti”), le norme sul pay back farmaceutico per gli anni 2013 e 2014 e le nome anticorruzione dell’Anac di Cantone, estese anche alle strutture sanitarie private accreditate. Questo il pacchetto per la sanità varato con decreto legge dal Consiglio dei ministri che si è appena concluso.
Sotto i riflettori, per l’importanza che ha per le Regioni, le misure sana-debiti: il Dl, ha spiegato il sottosegretario De Vincenti, «consente di chiarire sul piano della contabilità delle Regioni» una questione che «è del tutto sanabile attraverso una precisazione per quanto riguarda la contabilizzazione dei debiti passati delle Regioni», che «quindi consente di regolarizzare la situazione» e dà alle Regioni «la possibilità di riprendere la loro operatività». In soldoni, il decreto legge stabilisce che le Regioni dovranno restituire «una volta sola» allo Stato le somme che avevano ottenuto come anticipazione per saldare i debiti nei confronti delle imprese, sanando così un dubbio interpretativo. La partita, che si è aperta con il “caso Piemonte” (dove per i conti illegittimi del 2013 il disavanzo si è gonfiato fino a 5,8 miliardi), vale nel complesso 900 milioni e va a sanare l’anomalia interpretativa che ha portato le amministrazioni, poi sanzionate dalla Corte dei conti e dalla Corte costituzionale, a utilizzare le somme ricevute per pagare i fornitori come risorse per la spesa corrente.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha annunciato che il provvedimento contiene anche norme sul pay-back della spesa farmaceutica e per la continuità dei servizi sanitari anche in presenza di aziende sottoposte ad amministrazione straordinaria. La prima, relativa ai ripiani in capo alle farmaceutiche relative agli sfondamenti della spesa nel biennio 2013-2014, «permette alle Regioni di iscrivere a bilancio le somme indicate in un’apposita tabella, nelle more dell’aggiornamento che sta attuando Aifa in seguito ad una sentenza del Tar». ha spiegato Lorenzin. La seconda norma, «giusta e importante, estende i provvedimenti di commissariamento legati al cosiddetto decreto Cantone non solo alle imprese coinvolte in vicende di corruzione, ma anche alle strutture sanitarie private accreditate che versano in situazione di anomalia gestionale e condotte illecite. Questo allo scopo di mantenere il servizio per i cittadini».


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