Dal governo

Lettera alla ministra della Salute: «Contrabbando del tabacco, controlli indipendenti»

di Francesco de Blasio (Md Fccp, presidente Chest Delegazione Italiana, Chair Council of International Global Governors)

Illustre ministro, le scrivo queste poche righe nella mia veste di responsabile per l'Italia e presidente dell'International Council dell'American College of Chest Physicians (Chest) che, con i suoi oltre 19mila soci diffusi in oltre 100 Paesi nel mondo, è tra le più grandi società scientifiche internazionali che si occupano di malattie cardio-polmonari.

Sottopongo alla Sua attenzione, in questo particolare momento storico e istituzionale per l'Italia, il tema della lotta contro il tabagismo e, nello specifico, la necessità di istituire un regime globale e indipendente di tracciabilità dei prodotti del tabacco, efficace per assicurare la tutela della salute e per lottare contro il contrabbando.

Il Governo italiano, in queste ore, sta varando, a valle dei passaggi davanti alle assemblee parlamentari, un decreto legislativo che presta pedissequa e “asettica” attuazione del testo della direttiva comunitaria 2014/40/Ue. Si tratta di uno schema di decreto legislativo a nostro giudizio profondamente sbagliato, poiché omette di considerare gli sviluppi intervenuti in sede europea e internazionale. In particolare, “oblitera” ogni considerazione di quanto avvenuto nell' Unione Europea e nei Paesi dell’Unione che hanno aderito al Protocollo internazionale Oms del 12 novembre 2012, in attuazione della Convenzione internazionale Fctc del 2003. L’articolo 8 di tale Protocollo prevede espressamente che: «Gli obblighi [di tracciamento e rintracciamento] attribuiti a una parte contraente non possono essere adempiuti dall'industria del tabacco né possono essere a loro delegati».

Si tratta di un principio fondamentale di indipendenza tra controllori e produttori, che va oltre l’impostazione della direttiva comunitaria e che risponde ad esigenze di tutela della salute ed effettività del monitoraggio. In tale prospettiva, il Consiglio dell'Unione Europea è in procinto di adottare il Protocollo e di apportare alla Direttiva 40/2014/UE le necessarie modifiche, al fine di adeguarne il testo (ed in particolare l'art. 15) al principio dell'indipendenza dei controlli. La Francia, per primo fra i paesi dell'Unione, ha interpretato correttamente le regole ed ha ratificato il Protocollo adottando una legislazione di completo recepimento del medesimo. Altri Paesi in Europa, quali l'Austria, il Portogallo, il Regno Unito, l'Irlanda, la Germania e i Paesi Bassi, si apprestano a fare la stessa cosa. Solo l'Italia, del tutto irragionevolmente, si muove in una direzione esattamente opposta. Se non si muta il contenuto dell'articolo 16, commi 7 e 8, dello schema di decreto legislativo, l’Italia sarà l'unico Paese ad adottare una legislazione per cui i produttori del tabacco controllano, con propri sistemi, sé medesimi e forniscono loro i dati su cui esercitare il monitoraggio, creando un cortocircuito a danno della salute dei cittadini italiani, che risulteranno discriminati rispetto agli altri cittadini europei. In altri termini, la prego di evitare una simile abnormità, equivalente in pratica a un regalo all'industria del tabacco.

Confido in un Suo pronto intervento al fine di consentire l'allineamento della legislazione italiana a quella europea ed internazionale, con l'obiettivo primario di introdurre misure efficaci contro il tabagismo e a presidio della salute pubblica. Voglia gradire i miei più cordiali saluti, unitamente a sensi di profonda stima per il ruolo istituzionale che riveste.


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