Dal governo

Aifa, Pecorelli sospeso, presto le decisioni di Lorenzin. Cosa dicono le carte

di Roberto Turno (da Il Sole 24 Ore di oggi)

Resta alta la tensione all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, sul caso del presunto conflitto d'interessi del presidente Sergio Pecorelli. Il noto ginecologo e ricercatore di Brescia, e rettore della locale Università, intanto già da due giorni è stato sospeso dall'incarico e ora si aspetta il verdetto del ministero della Salute, che dovrebbe arrivare a giorni e che dovrà decidere sulla sua «incompatibilità» o meno con la carica che occupa da otto anni.

Sono ore decisive, insomma. Con una presidenza in naftalina e la segnalazione al ministero della Salute di un possibile conflitto di interessi, in base alle regole che l'Agenzia del farmaco stessa s'è data, per alcune attività svolte da Pecorelli in due Fondazioni e per la presenza nell'advisory board in una società di venture capital che sul farmaco ha investito fino a 40 mln.

Tutto è partito dal rapporto della speciale commissione dell'Aifa (presenti anche Economia, Salute, Nas), presieduta dal dg Luca Pani, che ha ravvisato un «conflitto d'interessi di livello 3», il più elevato, che impedirebbe «di svolgere alcun tipo di attività» in Aifa. Così da far scattare l'eventuale applicazione di una norma del 2004 che impone «la decadenza per incompatibilità con l'incarico».

È in base alla valutazione delle carte che deciderà la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. Mentre sembra che la Gdf sia stata già interessata. E che si valuti anche l'ipotesi di un passo indietro (le dimissioni) del “presidente congelato”. Come invece Pecorelli non sembra voler fare.

Anche perché nel caso della società di venture capital, la Principia Sgr, che investe circa 40 mln sui farmaci, Pecorelli avrebbe negato di aver mai firmato alcun contratto, come avrebbe confermato l'ad della società, salvo parlare di un «accordo di riservatezza». Dal sito della società intanto da qualche giorno è scomparso il nome del professore. La delicatezza e la valutazione del dossier, insomma, sarà massima. Come nel caso delle due Fondazioni. La Healthy Foundation (senza scopo di lucro), di cui Pecorelli è stato il fondatore, tramite la quale ci sarebbe stato un contributo di 80mila euro per una pubblicazione del professore sui vaccini. La seconda è la Fondazione Lorenzini di Milano, di cui è presidente, molto nota e attiva nel campo della prevenzione, della ricerca di base e clinica, dall'oncologia alla cardiologia, ma non solo. Ora tocca al ministero decidere. E l'Aifa intanto resta col vertice dimezzato.


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