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Antitrust: maxi multa alla società del portale «registromedici.com». In 3 anni “vessati” centinaia di professionisti

di Lucilla Vazza

Dopo aver ricevuto solleciti su solleciti per pagare fatture per servizi mai richiesti, compreso l’inserimento nel portale web www.registromedici.com, centinaia di medici, soprattutto microimprese di professionisti, hanno chiesto l’intervento dell’Antitrust. La colpa di questi medici? Aver compilato un “innocente” modulo, inviato dalla società portoghese United Directorios Lda che invece aveva selezionato “a monte” i professionisti a loro insaputa: il form altro non era che un contratto triennale per servizi di annunci pubblicitari on line. Il Garante, dopo aver esaminato tre anni di documentazione, ha deciso che l’operato della società portoghese United Directorios Lda è scorretto e merita una multa da 500mila euro. Nel provvedimento si spiegano i dettagli di quella che si configura come una vera e propria truffa.

La vicenda
Il procedimento era stato aperto in base alle segnalazioni di numerosi operatori medico-sanitari italiani che hanno ricevuto fatture per importi consistenti, anche oltre mille euro, per l'iscrizione a una banca dati online a cui non avevano mai chiesto di aderire.
La pratica commerciale in questione era particolarmente articolata e complessa. All'inizio la società raccoglieva i dati relativi agli operatori medico-sanitari, senza informarli preventivamente. Poi li pubblicava in un database denominato “Registro Italiano dei Medici”, accessibile esclusivamente online sul sito www.registromedici.com.

Pratiche scorrette e “aggressive”
Gli incaricati della società lusitana contattavano poi sistematicamente gli operatori medico-sanitari inseriti nel Registro, chiedendo loro di verificare e correggere i propri dati riportati in un modulo: questo, una volta firmato e ritrasmesso, comportava l'inconsapevole sottoscrizione di un abbonamento al servizio telematico di annunci pubblicitari a pagamento sopra descritto, di durata triennale. In caso di mancata disdetta scritta, il rapporto veniva automaticamente rinnovato.
Solo dopo la scadenza dei termini per l'esercizio del diritto di ripensamento contrattualmente previsto, la società portoghese procedeva a inviare la fattura della prima rata annuale. A questa faceva seguito una lunga serie di solleciti di pagamento delle rate insolute, caratterizzati da toni sempre più aggressivi, con l'aggiunta di ulteriori somme a titolo di interessi di mora e spese di recupero.
In diversi casi, inoltre, la United Directorios Lda ha rafforzato il meccanismo intimidatorio, reiterando i solleciti di pagamento e minacciando di adire un'autorità giudiziaria straniera per procedere al recupero coattivo dei crediti nei confronti delle microimprese medico-sanitarie coinvolte dalla pratica commerciale. La stessa società paventava contemporaneamente la possibilità di un ulteriore aggravio economico rispetto alle somme già richieste.


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