Dal governo

Corleone, commissario per la chiusura degli Opg: «Un impegno che mi onora, ma ora fare presto»

di Lucilla Vazza

Come anticipato oltre una settimana fa dalla nostra testata, Franco Corleone, è stato ufficialmente nominato dal Governo commissario unico per il definitivo superamento degli Opg. L’incarico arriva su proposta dei ministri della Salute Beatrice Lorenzin e della Giustizia Andrea Orlando, ora Corleone ha il compito di portare a termine la riforma con il completamento delle Rems (residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza) nelle Regioni Abruzzo, Calabria, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto, in esercizio del potere sostitutivo a norma dell'articolo 8 della legge n. 131 del 2003.

Corleone: «Un impegno che mi onora, ma ora fare presto»
L’ex sottosegretario alla Giustizia e attuale garante per i diritti dei detenuti in Toscana, è grande conoscitore della materia. E ha commentato la nomina spiegando «È un impegno che mi onora, ma ora bisogna fare presto», e ha sottolineato che sebbene il grosso del lavoro è già stato fatto dalle Regioni e dal Governo nell’ultimo anno e mezzo, visto che si è passati da oltre 1.400 internati negli Opg, agli attuali 164, bisogna procedere per chiudere la partita. La priorità ora è andare avanti rapidamente con la dismissione di strutture obsolete e vigilare sulla creazione di nuovi percorsi di accoglienza e cura per i “folli rei”. Il neo commissario Corleone ha spiegato che «L’urgenza di sistemare rapidamente la situazione (e al meglio) è data anche dalla pioggia di ricorsi che in questi mesi stanno arrivando da parte degli avvocati di chi è ancora internato in strutture fuorilegge».

La politica approva
«In un anno e mezzo stiamo chiudendo un pezzo di storia, su cui abbiamo avuto anche richiami dall’Europa, e che andava chiuso da tempo. Abbiamo una normativa avanzatissima che va applicata. Non ci interessa punire i “ritardatari” ma risolvere le situazioni ancora aperte» aveva spiegato nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute, con delega agli Opg, Vito De Filippo.
«La nomina di Franco Corleone è una buona notizia per gli internati e per il Paese che su questo tema fatica a realizzare azioni concrete». Così la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, commenta la nomina di Corleone da parte del Consiglio dei ministri di oggi. «Un passo importante - prosegue - che ci auguriamo possa accelerare il difficile percorso in atto e possa contribuire alla chiusura degli ex Opg, alla apertura delle nuove strutture ma anche alla reale presa in carico delle persone con problemi mentali autori di reato».
E lancia una ciambella ai governatori: «Le Regioni dovrebbero considerare il Commissariamento un'occasione di sostegno (un facilitatore, non un cerbero mostruoso), previsto dalla legge proprio per evitare i ritardi già osservati in passato», conclude Dirindin.

StopOpg: «Un passo avanti decisivo»
Positivo il commento del coordinamento StopOpg, «Il mandato che è stato affidato al Commissario è più ampio, come chiedevamo: riguarda tutto il territorio nazionale, per la piena e corretta applicazione della legge 81/2014, che privilegia decisamente misure di sicurezza alternative alla detenzione con progetti di cura e riabilitazione individuale. E questo è possibile nella stragrande maggioranza dei casi, come indicano le Relazioni al Parlamento. Decisivo perché ciò si realizzi è il ruolo della magistratura e il rapporto di collaborazione con le Regioni e le Asl».

E dunque, si tratta per il coordinamento «di un altro passo avanti lungo la strada della legge 180, che decretando la chiusura dei manicomi ha restituito speranza, diritti e dignità a migliaia di persone».

Il no delle Regioni
Ma come prevedibile alle Regioni, Veneto in testa, la decisione del commissariamento non va giù. E già la scorsa settimana avevano dato parere negativo al provvedimento durante la conferenza Stato-Regioni. Per l’assessore alla Sanità, Luca Coletto «Noi ora siamo in regola, i tempi sono stati troppo stretti. Siamo “adempienti” e commissariati».

Al 15 dicembre i quattro Opg ancora aperti erano quelli di Reggio Emilia (19 internati), Montelupo Fiorentino (48), Aversa (41) e Barcellona Pozzo di Gotto (40). Quello di Castiglione delle Stiviere ha cambiato pelle e ora è trasformato in Rems (residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza), con la presenza di 223 persone. La Campania ha evitato il commissariamento perché ha chiuso per tempo l’Opg di Secondigliano-RepartoVerde dove fino ai primi di dicembre erano presenti ancora 16 internati. Nelle Rems attivate dalle Regioni, e in cui è impiegato personale sanitario, per ogni persona va predisposto un progetto terapeutico individuale. Oggi ci vivono già 455 persone, di cui 65 donne.


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