Dal governo

Agenas, esercizio 2014 al pettine della Corte dei conti. «Troppi residui passivi, sempre meno da Stato e Regioni. Ma l’Ecm frutta»

di red. san.

Residui al pettine. L'Agenas deve continuare ad «adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi, compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temprale dell'esercizio finanziario». Si chiude con questa raccomandazione la relazione della Corte ei conti sull'esercizio finanziario 2014 dell'Agenas, quello del trapasso da Fulvio Moirano a Francesco Bevere, avvenuto a metà anno, in seguito al quale ci fu anche l'addio voluto dall'allora presidente Giovanni Bissoni, oggi subcommissario nel Lazio. Incarico, quello di Bissoni, ancora vacante in attesa delle decisioni dei governatori sui cui tavoli pende la richiesta del Veneto. Ecco le conclusioni del rapporto della magistratura contabile al Parlamento.

Sempre meno da Stato e Regioni, bene l'Ecm. Le cifre snocciolate dalla Corte dei conti non sono esattamente tutte positive. Sembrerebbe, non per responsabilità dell'Agenzia. A pesare l'andamento sdrucciolevole di entrate in calo e di uscite in aumento. Col minor apporto statale, delle Regioni e dei privati in primo luogo. Crescono le entrate relative all'attività di gestione del Sistema Nazionale di Educazione
Continua in Medicina – Ecm (17,066 milioni a fronte di 15,589 milioni nel 2013) e i minori. Ma diminuiscono pesantemente i trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da 11,167 milioni a 7,571 milioni (-32 per cento). Si è, inoltre, ridotta sia la partecipazione degli enti e dei privati al cofinanziamento dei progetti di ricerca finalizzata e dei programmi speciali nazionali ed europei (da 615 mila a 532 mila euro) sia gli
introiti da parte delle regioni per accordi di collaborazione (-49%), per 327 mila euro (contro 38 mila nel 2013). Praticamente invariato l'apporto delle altre entrate.

Personale e collaborazioni. Sulla dinamica retributiva dei compensi al personale in servizio nel 2014, la Corte dei conti segnala la necessità di continuare l'azione di contenimento degli oneri in linea con l'orientamento generale valido per tutte le pubbliche amministrazioni.
Per le collaborazioni concernenti l'attività di Ecm sono stati impegnati 1,284 milioni (a fronte di 1,604 milioni nel 2013). L'Agenas ha, inoltre, impegnato 2,364 milioni per un totale di 118 collaborazioni, di cui 113 collaborazioni coordinate e continuate e 5 professionali con partita Iva oltre agli oneri assistenziali/previdenziali (413 mila euro) ed erariali (185 mila euro). In relazione alla possibilità di stipulare contratti di
collaborazione in dipendenza della complessità dei compiti assegnati all'Agenzia, in particolare per le attività di supporto alle regioni, con priorità con quelle impegnate nei piani di rientro, l'Agenzia ha impegnato 2,364 milioni. Gli incarichi temporanei di collaborazione finalizzati all'attuazione di ricerche, sperimentazioni o per altri programmi speciali hanno comportato una spesa di 2,532 milioni (4,777 milioni nel 2013), mentre per incarichi di collaborazione finanziati con entrate proprie l'Agenas ha impegnato 2,324 milioni (contro 3,268 nel 2013).

Avanzo finanziario di competenza a -33%. L'esercizio 2014 si è chiuso con un avanzo finanziario di competenza di 6,037 milioni, inferiore di 2,968 milioni (-33 %) rispetto al 2013, «riconducibile» alla contrazione delle entrate complessive (-8%) e alla lieve crescita delle corrispondenti spese (+2%). Cala del 10% il saldo positivo della gestione caratteristica dovuto alla più consistente flessione, in valore assoluto, dei ricavi rispetto all'aumento dei costi. A fine 2014, l'utile d'esercizio è stato di 7,225 milioni con un decremento del 5%, «conseguenza della suddetta riduzione del saldo positivo tra valore e costi della produzione».
Il patrimonio netto si è attestato 85,711 milioni, +9% rispetto al 2013. In aumento dell'8% il fondo di cassa (80,548 milioni), mentre la gestione dei residui , nota la Corte dei conti, «continua a evidenziare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività». L'avanzo di amministrazione (74,064 milioni), ha segnato un incremento dell'11%.

Troppi residui passivi. Anche nell'esercizio 2014, conclude la Corte dei conti, «si conferma, malgrado segnali di miglioramento, la necessità che l'Agenzia continui ad adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi, compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temporali dell'esercizio finanziario».


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