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Aborto/ Cgil: «Vittoria per i medici e per le donne, ora assunzioni straordinarie». M5S: «Lorenzin da che parte sta?»

di L.Va.

Pioggia di reazioni dopo la decisione del comitato europeo per i diritti sociali (Consiglio d’Europa) di bacchettare l’Italia perché il diritto delle donne ad abortire in Italia non è garantito e medici e personale sanitario non obiettore subiscono pesanti discriminazioni nella carriera, vittime di «diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti». E si tratta del secondo richiamo del comitato sulla mancata piena applicazione della legge 194.
«È una sentenza importante», ha commentato la segretaria della Cgil Susanna Camusso, «perché ribadisce l'obbligo della corretta applicazione della legge che non può restare soltanto sulla carta. Il Sistema sanitario nazionale deve poter garantire un servizio medico uniforme su tutto il territorio nazionale, evitando che la legittima richiesta della donna rischi di essere inascoltata». Il riconoscimento di queste violazioni per il sindacato è una «vittoria per le donne e per i medici, ma anche per l'Italia». A ruota le dichiarazioni di Fp Cgil e Fp Cgil Medici che hanno rincarato la dose e chiedono: «Un’assunzione straordinaria di personale sanitario, insieme al conferimento di responsabilità dirigenziali a chi applica a pieno la legge 194, con la definizione di una dotazione organica che garantisca la prestazione richiesta dalle donne: questa la risposta, senza appello, che il governo deve adesso fornire». La Fp Cgil ribadisce «lo straordinario risultato registrato oggi» e avanza al governo proposte precise: «Oltre ad una necessaria assunzione di personale sanitario, fatto di medici, infermieri e ostetriche, serve affidare la direzione dei presidi, nei quali si effettua l'interruzione di gravidanza, a chi garantisce l'attuazione certa della legge. Il tutto insieme alla presenza adeguata e garantita di personale non obiettore, che passi anche attraverso la definizione di dotazioni organiche, contrattate con il sindacato, funzionali al rispetto della legge. Misure dalle quali il governo non può più tirarsi indietro dopo il richiamo europeo. In Italia esiste una legge che garantisce la libertà di scelte alle donne, è tempo di applicarla», conclude la Fp Cgil.

M5S: diritto non garantito, Lorenzin che minimizza da che parte sta?
Molto polemico il Movimento 5 Stelle che in una nota dei deputati in commissione Affari Sociali e i senatori in commissione Igiene e Sanità si rivolge direttamente alla ministra Lorenzin: «L'odierna sentenza del Consiglio d'Europa certifica un fatto già noto: sempre di più in Italia quello all'aborto è un diritto garantito soltanto sulla carta. Nella realtà le donne che vogliono usufruire dei servizi di aborto fanno estrema fatica ad accedervi e, in alcuni casi, trovare un medico non obiettore è letteralmente impossibile. Le estreme conseguenze di questa situazione sono il ritorno al cosiddetto aborto clandestino ‘mascherato', il maggiore rischio di complicazioni per le donne fino alle estreme conseguenze di drammatici decessi » .
«La politica e questo governo sono ben consapevoli di quanto avviene e stanno volontariamente affossando la legge 194/78. In tal senso parole pronunciate rispetto alla sentenza dal ministro Lorenzin non ci sorprendono: minimizza la questione, parla di dati non aggiornati e afferma che non c'è alcuna violazione del diritto alla salute. Se così fosse, ci spieghi allora come definirebbe la situazione in Campania dove, a causa del blocco del turnover, non c'è la garanzia di avvicendamento rispetto ai medici non obiettori che vanno in pensione». E sulla questione degli aborti clandestini: «Se questo diritto è davvero tutelato, il ministro della Salute spieghi perché continua ad essere pratico l'aborto clandestino, che la Legge 194 aveva l'obiettivo di sconfiggere. Ancora, cosa dice a proposito del fatto che molte donne, soprattutto giovanissime, invece di rivolgersi al personale medico preferiscono fare ricorso a pillole abortive acquistate on line? La sentenza del Consiglio d'Europa ci spiega che nel nostro Paese i medici obiettori ‘sono vittime di svantaggi lavorativi diretti e indiretti'. In sostanza: sui luoghi di lavori verrebbe fatto passare in modo strisciante il messaggio per cui essere non obiettori non sarebbe né gradito né vantaggioso». In conclusione il M5S ribadisce: «Per noi la 194 è una legge che deve assolutamente mantenuta, tutelata e “aggiornata” , al fine di garantire veramente l'accesso ai servizi previsti a tutte quelle donne che vogliano usufruirne. Insomma, vanno contrastati i gruppi di potere che, partendo da finalità diverse, cercano di boicottare il diritto all'aborto . Un contrasto che, lo precisiamo, non è finalizzato a creare uno scontro tra posizioni ideologiche ma al rispetto della legge: perché quello nel quale viviamo è uno Stato laico, dove religioni e credo, pur legittimi, non possono ostacolare l'applicazione della legge».


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