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Piani di rientro H in Conferenza Stato-Regioni. Stralciata la tabella con il rosso da 1,8 mld in 53 aziende

di B.Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

Anteprima. Andrà all’esame della Conferenza Stato-Regioni di giovedì 14 aprile la versione riveduta e corretta dello schema di decreto ministeriale con le linee guida sui piani di rientro per aziende ospedaliere, Irccs e aziende ospedaliero-universitarie, in attuazione del comma 526 della legge di Stabilità 2016. Obiettivo, riportare nei ranghi le strutture che si trovino in una o in entrambe le seguenti condizioni: scostamento pari o superiore al 10% tra costi e ricavi o in valore assoluto pari ad almeno 10 milioni di euro; mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. Le aziende interessate dovranno presentare alla propria Regione un piano triennale con le misure opportune al raggiungimento o al ripristino dell’equilibrio, valutando lo scostamento sulla base delle indicazioni formite dal ministro della Salute di concerto con il Mef e parte integrante dello schema di decreto.

Il documento che va al vaglio della Stato-Regioni ricalca di fatto quello anticipato da Samità24 il 26 febbraio scorso . Con una differenza importante: è stata stralciata la tabella finale con una prima ipotesi di “rosso” pari a 1,8 miliardi, di cui 1,4 da recuperare in tre anni, relativa a 53 aziende in tutta Italia e con quote maggiori di scostamento concentrate in Sicilia, Campania e Lazio.
Per il resto, è confermata la struttura della bozza precedente: le linee guida prevedono com’è ovvio percorsi differenti per le aziende in rosso sui conti e per quelle in “rosso” su qualità, volumi ed esiti delle cure. Nel primo caso, si parte dall’analisi della situazione economico-gestionale dell’ultimo triennio per poi poter definire obiettivi, interventi e azioni attraverso l’efficientamento delle risorse disponibili, il corretto dimensionamento delle unità operative, l’ottimizzazione della tipologia e quantità di prestazioni erogate e appropriatezza dell’assistenza, perseguimento dell’efficienza produttiva in termini di quantità e/o prezzi dei fattori produttivi impiegati, razionalizzazione del personale.

Il capitolo “personale”. «Principale voce di costo delle aziende», si ricorda nel testo: perciò ogni piano dovrà quantificare il personale in eccesso per ruolo, profilo e specialità per Uo di appartenenza, «misurato come differenziale tra il fabbisogno predeterminato a livello aziendale - in linea con il comma 541 lettera b) della legge di Stabilità, ndr - e la dotazione attuale». Il Piano di rientro prevede esplicitamente una potenziale revisione degli organici su questa base, tramite nuovo atto aziendale, nonché il blocco totale del turnover per le risorse che afferiscono a tipologie (ruolo, profilo e specialità) identificate come «in eccesso». In caso di carenze in una Uo, l’azienda sarà tenuta a ricorrere a trasferimenti interni. Il personale definitivamente in eccesso sarà posto in mobilità.

Il rispetto dei parametri su volumi, quanità ed esiti delle cure passerà invece per la verifica di qualità dei dati registrati nei Sistemi informativi sanitari e per una successiva analisi della situazione attraverso audit clinici e organizzativi. Da qui la definizione del programma degli interventi e il monitoraggio finale del Piano.


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