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Agenas: il ddl sulla responsabilità professionale «strategico» per il Ssn

«Il disegno di legge in discussione riveste una rilevanza strategica per il nostro sistema sanitario. Con queste norme si è voluto incidere non solo sugli aspetti soggettivi, etici e deontologici della responsabilità professionale del personale sanitario, ma anche sugli strumenti e metodi che orientano i professionisti nella pratica clinica, aspetti di “sistema” che devono essere ricondotti ad un impianto unitario, avendo ben presente l'importanza della relazione con il paziente».
Sono questi gli aspetti centrali sulla responsabilità professionale del personale sanitario che il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere, ha voluto sottolineare oggi nel corso della sua audizione presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato.
Attualmente l’Agenzia ha il compito di supportare il ministero della Salute e le Regioni in tema di sicurezza dei pazienti, buone pratiche e gestione del rischio clinico e svolge la funzione di Osservatorio nazionale sui sinistri e polizze assicurative oltre ad avere la funzione di monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure. In questo quadro, il disegno di legge, istituisce presso l’Agenas l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità.
«Per raggiungere gli obiettivi che abbiamo davanti – ha proseguito Bevere - sarà fondamentale costruire un vero e proprio “sistema di rete”, che metta insieme le unità di gestione del rischio clinico a livello aziendale con i Centri (o Agenzie) regionali e l’Osservatorio nazionale. Questo ci permetterà di costruire direttive e raccomandazioni sempre più mirate a definire modelli omogenei e sicuri ed evitare possibili danni per i pazienti».
Un ulteriore elemento distintivo all’interno del ddl riguarda il riferimento alle linee guida e alle buone pratiche, che costituiscono per il professionista uno strumento fondamentale nella pratica clinica, anche per gli aspetti legati alla responsabilità professionale e alle implicazioni medico-legali.
«L’impegno è quello di mettere a sistema le attività di elaborazione, implementazione e revisione delle linee guida, a cui si aggiunge la diffusione delle buone pratiche – ha concluso Bevere –. L’Agenas potrebbe avere il compito di coordinare e supportare queste attività per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e di gestione dei percorsi e delle reti cliniche ospedaliere integrate con quelle territoriali».


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