Dal governo

Stazioni uniche appaltanti: 2 enti di area vasta su 3 ce l’hanno fatta. Il report inviato a Gutgeld

di red. san.

Anteprima. Le stazioni uniche appaltanti sono state finora istituite in 47 Province su 76, il 62% e vi hanno aderito in convenzione 1.035 comuni. Ma anche, nel 4% dei casi, Università, Ipab, direzioni sanitarie locali. Le Regioni con più alto tasso di adesione di Comuni sono nell'ordine: Umbria (47%), Lombardia (44%), Veneto (43%), Emilia Romagna (42%). Ma un «buon livello di adesione» si registrerebbe anche in Toscana, Marche e Calabria con tassi superiori al 30 per cento.

Destinatario Gutgeld
A fornire i dati sullo stato di attuazione della stazione unica appaltante (Sua) negli enti di area vasta è il presidente dell'Upi Achille Variati, sindaco di Vicenza, in una lettera inviata al Governo a Yoram Gutgeld, il commissario per la spending review. Per rendere più efficiente il sistema delle Sua, uno dei cardini per aggredire la spesa pubblica impropria, è stata messa a punto una modulistica standard e unica «a garanzia della trasparenza» e anche una piattaforma informatica per monitorare il work in progress della costituzione e delle attività delle Sua a livello provinciale che «interagisce con gli enti di area vasta» e che dagli stessi viene implementata e via via aggiornata.

«Bene la legge»
«I sindaci alla guida delle Province hanno colto a pieno lo spirito fortemente innovativo della legge 56/2014», si legge nel report allegato alla lettera inviata al Governo. Le strutture realizzate, si afferma, sono «stabili e organizzate», impiegano da 3 a 15 dipendenti cui si aggiungono altre professionalità per esigenze specifiche degli enti di area vasta. Nel 45% dei casi, questi uffici hanno elaborato una modulistica standard e unitaria per garantire «la trasparenza e la massima efficienza», con tanto di sperimentazione, sotto la guida dell'Upi, di esperienze e conoscenze.


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