Dal governo

L’Istat punta l’hashtag su nonni e nipoti di un’Italia sempre più anziana, ma sempre più on line

di Lucilla Vazza

In modo un po’ giovanilistico, l’Istat lancia il nuovo sistema informativo dedicato a #giovani ( 15-34enni) e #anziani con tanto di hashtag a fare da spartiacque tra le generazioni. Sul sito istituzionale ci sono due sezioni a dividere nonni e nipoti d’Italia, con tutte le informazioni, le infografiche e le statistiche che in modo speculare scattano la doppia istantanea del Paese, dove l’età media è di 44,4 anni ed è destinata a salire a 49,7 nel 2065.

Al momento non c’è storia, i nonni battono i nipoti per indiscussa superiorità numerica: nel 2015 gli over 65 sono il 21,7% della popolazione, i ragazzi tra 0 e 14 anni appena il 13,8%. E allargando la forbice fino ai 34 anni, si arriva a un 21,1%, destinato a diminuire. Numeri deprimenti che non collassano completamente per l’iniezione costante di immigrati, quasi sempre giovani e giovanissimi a tenere in piedi le statistiche. L’Istat certifica, come ormai da molti anni, lo stato di fatto di un Paese che non investe sui bambini, sugli adolescenti e sui giovani.

Si diventa mamme a 31 anni passati, calcolando nel dato anche le neo-italiane che i figli invece cominciano a farli almeno 10 anni prima, mentre 7 maschi su 10 tra i 18 e i 34 anni restano a casa dei genitori per mancanza di alternative. Poco lavoro per tutti, ragazzi e ragazze: tra i 15 e 34 anni meno di 4 giovani su dieci ha un’occupazione, a fronte di un tasso di abbandono scolastico del 15% (a fronte dell’11% nell’Ue). I laureati sono scesi al 23,9%, contro una media dei 28 paese europei che arriva a al 37,9.

E l’Istat dice anche un’altra cosa che si presta a una doppia lettura, positiva e negativa: oltre 36mila ragazzi hanno lasciato il Paese nel 2014, un valore in aumento del 20,9% rispetto all'anno precedente. Tutti cervelli in fuga? Tutt’altro, si parte per campare, per lavorare. Certamente anche per fare esperienze e vedere il mondo. Ma il dato va letto attraverso la filigrana della necessità. E poco meraviglia leggere che appena il 56,1% dei giovani pensa che la propria situazione migliorerà nei prossimi 5 anni e che il 73,8% dichiara di essere diffidente e che si debba stare molto attenti agli altri.

L’hashtag giovani, va oltre con le analisi, mettendo a fuoco la salute, gli stili di vita, il rapporto con le tecnologie. E qui, ovviamente i nipoti battono i nonni, che però si difendono perché più attenti alla prevenzione e alle cure mediche.

Nonni: la pensione non basta
I seniores hanno nuove sfide. I giardinetti possono attendere: il generale invecchiamento della popolazione riversa una serie di difficoltà e di nuove sfide anche nel mercato del lavoro. Fra il 2004 e il 2015 il tasso di occupazione delle persone fra i 55 e i 64 anni è passato dal 30,6% al 48,2%, quello di inattività dal 68,1% al 48,9%, a conferma della bassa partecipazione al mercato del lavoro di questa fascia di popolazione e del gap di genere a sfavore delle donne (inattive 6 su 10). La condizione delle famiglie con un ultrasessantacinquenne come principale percettore è sensibilmente peggiore rispetto a quella media: il reddito medio annuale nel 2013 è infatti di 24.158 euro contro 29.473 euro. Nel 2014, inoltre, il 37,0% delle famiglie con principale percettore di 65 anni e più giudica la propria condizione economica difficile o molto difficile (+1,3 punti percentuali in 10 anni). Nel 2014 i pensionati con 65 anni di età o più sono il 76,8%, a fronte del 19,5% di pensionati con un'età compresa tra 40 e 64 anni e di un 3,8% con meno di 40 anni.

Di positivo c’è che gli over 65 riescono a godersi molto di più dei giovani gli eventi culturali e le uscite al cinema. Ben 23 anziani su 100 ha visitato una mostra o si è recata al museo almeno una volta nell’ultimo anno, e oltre il 57% legge il quotidiano minimo un giorno a settimana (dato che sale dal 55,6% al 57,4%).

Su una cosa vanno d’accordo nonni e nipoti: la percentuale di “utenti forti” di Internet è in continuo aumento anche nelle fasce di popolazione più mature come nelle giovani. Il focolare domestico si è trasferito sulla rete, a velocità di fibra


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