Dal governo

Lorenzin: contratti a lungo termine e carriera a piramide per i ricercatori

di Ernesto Diffidenti

Oggi sono assunti con contratti di collaborazione o a tempo determinato, oppure con assegni di ricerca. Ma domani la figura del ricercatore potrebbe assumere una nuova identità (e la dignità che compete alla carica) con contratti di lavoro a lungo termine, ovvero di dieci anni con possibile rinnovo di cinque, e una carriera a “piramide” con vari step e la possibilità finale di rimanere nel settore della ricerca o di entrare nell’organico del Servizio sanitario nazionale in un ruolo assistenziale. Insomma, stop al precariato per una figura centrale del sistema sanitario e delle strutture d’eccellenza come gli Istituti di ricerca a carattere scientifico (Irccs). Le novità sono state illustrate oggi dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che nel corso degli Stati generali della ricerca sanitaria, ha definito il nuovo percorso professionale per il personale della ricerca del Servizio sanitario nazionale.
«Il progetto - ha annunciato il ministro – prenderà corpo con il prossimo strumento legislativo utile e cioè nella prossima legge di Stabilità. Si tratta di una proposta per una carriera a “piramide” per i ricercatori del servizio pubblico che potranno trovarsi nelle stesse condizioni meritocratiche dei colleghi che operano negli altri Paesi europei. L’obiettivo della proposta, quindi, è quello di definire un nuovo percorso professionale per i ricercatori del Ssn e di garantire continuità al loro lavoro, oltre che condizioni di maggiore competitività».
Due, quindi, sono le parole chiave del progetto: continuità da non intendere come stabilizzazione tenuto conto dell’esigenza di flessibilità tipica dell’attività di ricerca e competitività in quanto di Irccs agiscono in un contesto altamente qualificato. Mentre gli scalini della piramide si iniziano a scalare come ricercatore junior (dopo il superamento di un concorso per dottori di ricerca o specializzati) per divenire passo dopo passo senior, advanced, ruolo scientist: nell’ultimo passaggio il ricercatore potrà entrare nell’organico del Ssn nel ruolo assistenziale, dopo una verifica di idoneità, oppure rimanere nell’ambito della ricerca con funzioni di grado superiore.
«Per quanto riguarda il trattamento economico - ha sottolineato ancora Lorenzin - una parte sarà a misura fissa e una parte sarà variabile, a seconda delle performance singole o di istituto. Il finanziamento per realizzare il nuovo percorso, infine, arriverà dal ministero della Salute grazie anche all’aumento del fondo sanitario nazionale per il prossimo anno». Secondo il ministro, infatti, il budget salirà a 113 miliardi: «Ci sono cioè 2 miliardi in più». Metà di questo tesoretto «sarà destinato al personale di ricerca e del Servizio sanitario nazionale. L’altro miliardo aggiuntivo, invece, sarà finalizzato alla spesa ospedaliera e ai farmaci innovativi».


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