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Centomila pazienti esclusi dalle cure salvavita contro l’epatite C: le associazioni chiedono a Renzi più risorse per le Regioni

«Come è possibile che 100mila pazienti non abbiano accesso ai nuovi farmaci salvavita?». Questa la domanda che le associazioni Aitf, Aned, Arran, Epac, Lila, Nadir, Plus, e le Federazioni Fedemo, Liver Pool, Thalassemia, Forum Trapiantati rivolgono in una lettera al premier Matteo Renzi, in cui contestano il «nuovo paradigma» “Curiamo solo i pazienti gravi” che rischierebbe di smantellare l’universalismo sanitario.

Le associazioni di malati di epatite C chiedono quindi al capo del Governo «un intervento immediato per garantire la cura a tutti i pazienti attraverso uno stanziamento pluriennale ragionevole e che consenta all’Agenzia del Farmaco di eliminare immediatamente le restrizioni di accesso tuttora vigenti». E che al momento, secondo le stime delle stesse rappresentanze dei malati, interessano circa 160/180.000 persone, i cui bisogni potrebbero essere soddisfatti, è la richiesta, «in virtù di imminenti rinegoziazioni dei prezzi dei farmaci con le aziende farmaceutiche», che renderebbero fattibile «un piano di intervento pluriennale sostenibile per garantire la cura a tutti, da subito».


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