Dal governo

Aghi e siringhe, via libera dall’Antitrust alle nuove regole Consip

di L.Va.

Parere positivo dell’Antitrust alle bozze della disciplina Consip sulle gare per la fornitura di aghi, siringhe e servizi connessi . Il chiarimento, reso noto dal bollettino diffuso oggi dall’Authority, è arrivato su richiesta del ministero dell’Economia.

In particolare, per quanto riguarda più direttamente il disegno della gara, l'Antitrust spiega che «prende atto in particolare della suddivisione in differenti lotti dell'oggetto di fornitura sulla base di un'accurata standardizzazione dei prodotti, la richiesta di capacità economico-finanziarie per ciascun lotto secondo proporzioni contenute (pari a 1/5 del valore dello stesso), l'adozione del criterio di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa». Le misure possono «incentivare un più ampio e puntuale confronto concorrenziale». E in particolare, si legge nella nota firmata dal Garante Giovanni Pitruzzella, «Con specifico riferimento alle modalità previste per la valutazione delle offerte e l'aggiudicazione dei rispettivi punteggi per i profili tecnici ed economici, esse si mostrano idonee a un efficiente perseguimento dell'innovazione tecnologica di prodotto, e, al contempo, l'ottenimento del prezzo più contenuto».

A fare da sostegno al parere positivo il riconoscimento dell’attività di «intelligence di mercato» espressa in funzione del disegno di gara e «di un'efficiente standardizzazione della domanda, nell'opportuno perseguimento di un definitivo superamento della forte difformità dei prezzi medi a parità dei prodotti oggetto di acquisto sin qui registrata non solo a livello nazionale, ma addirittura intraregionale».

In questa prospettiva è particolarmente apprezzata «la flessibilità di partecipazione ai diversi lotti prevista dal disegno di gara per le imprese interessate, la quale dovrebbe evitare i rischi di definizione di aree di competenza preferenziale per un determinato fornitore».
L'Authority dovrà poi valutare gli esiti della gara Consip e prendere provvedimento nel caso dovessero emergere «illeciti anticoncorrenziali».


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