Dal governo

Corte dei conti: ok al bilancio Enpam 2014 ma attenzione a gestione finanziaria e costi del personale

di Claudio Testuzza

La Corte dei conti promuove il bilancio 2014 dell’Ente previdenziale dei medici (Enpam) ma con un richiamo alla gestione finanziaria che deve essere «attentamente monitorata» per contemperare la redditività con la sicurezza dell’investimento (il riferimento è alla vecchia questione dei titoli strutturati), nonché al rispetto dei vincoli legislativi sulle spese del personale in aumento del 3,3%.

Il patrimonio netto, secondo la relazione dei giudici contabili, è aumentato ancora giungendo a fine 2014 al valore di 16,2 miliardi di euro ed è sempre stato più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta dalla legge. Nell'approvazione è stata sottolineate la positività dei risultati di gestione degli interventi attuati dai vertici della Fondazione in materia previdenziale.
I principali criteri seguiti nell'azione di riforma, entrata in vigore dal 2013 sono stati: -
•la valutazione della tenuta del sistema effettuata sulla base delle risultanze del bilancio tecnico della Fondazione, fondato su un unico patrimonio costituito dalle riserve di tutte le gestioni;
•il rispetto del pro rata: la parte di pensione maturata fino al 31/12/2012 viene calcolata secondo la previgente normativa, conservando quindi i rendimenti assegnati prima del 2013 ai diversi istituti previdenziali ( contributi ordinari, aliquota modulare, riscatti della laurea, allineamento, etc ).

Gli interventi di riordino ed omogeneizzazione
Le riforme comuni a tutti i Fondi previdenziali, sono stati, inoltre, l’innalzamento graduale dell'età di vecchiaia, dai 65 anni previsti a fine 2012, di sei mesi ogni anno, fino ai 68 anni previsti a decorrere dal 2018; l' incremento graduale dell'aliquota contributiva, secondo una progressione connessa alle specificità dei singoli Fondi; l' applicazione dei coefficienti di adeguamento all'aspettativa di vita per anticipo della prestazione rispetto al requisito di vecchiaia vigente nell'anno; l'applicazione di una maggiorazione del 20 % dell'aliquota di rendimento pro-tempore vigente, per ogni periodo di permanenza in attività oltre l'età di vecchiaia, in luogo dell'attuale 100 % previsto per i Fondi Speciali. I riflessi della riforma sull'equilibrio della gestione sono stati analizzati tramite la redazione di nuovi bilanci tecnici, con proiezioni dal 2012 al 2061.
La Fondazione Enpam ha conseguito un risultato economico positivo. L’utile di esercizio, dopo la flessione del 2013 ( 1,1 mld di euro, -10,6 % rispetto all'anno precedente ), nel 2014 si attestato a 1,2 mld di euro, con una crescita percentuale del 2,5, determinata soprattutto dal miglioramento del saldo relativo ai proventi finanziari passati da 211 milioni a 429 milioni di euro. Il patrimonio netto è aumentato giungendo a fine 2014 al valore di 16,2 mld di euro. Ed è sempre più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta: nel 2014 è risultato pari a 12 volte gli oneri di pensione sostenuti nell'anno. Stabile il rapporto fra il numero complessivo degli iscritti e il numero delle pensioni erogate.

Costi del personale e titoli strutturati
Nel corso del 2014 il costo del personale è aumentato del 3,3 per cento, fino a 35 milioni di euro, per cui la Corte invita l’ente ad un puntuale rispetto dei vincoli legislativi e, più in generale, a tenere comportamenti coerenti con l'orientamento dell'ordinamento, teso a politiche retributive delle Amministrazioni pubbliche improntate al massimo rigore.
La Corte sottolinea che all'epoca permaneva una forte esposizione della Fondazione sul mercato dei titoli strutturati: a fine 2014 comprendeva 58 titoli, per un costo complessivo di 2.188 mln di euro e un valore stimato di 2.300 mln di euro. Sebbene si sia trattato di conseguenze attribuibili a scelte compiute in passato e l'esposizione della Fondazione su questo mercato si sta fortemente ridimensionando, viene, comunque, ribadita la necessità che la gestione finanziaria sia attentamente monitorata e che le scelte contemperino la ricerca della redditività con la sicurezza dell’investimento, in coerenza con le finalità istituzionali affidate alla Fondazione.


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