Dal governo

Previdenza complementare: patrimonio da 140 mld (+7,1%). Adesioni a +12,1% e 7,2 mln gli iscritti. Interruzioni contributive frequenti. La relazione annuale Covip

Bilancio positivo ma necessità di manutenzione per la previdenza complementare. A tracciarlo alla Camera dei deputati è il presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Mario Padula, in occasione della presentazione della relazione annuale. Che fotografa un patrimonio pari a 140 miliardi (+7,1% sul 2014) e un complessivo risparmio previdenziale, tra fondi pensione e casse professionali su cui la Covip vigila, che ammonta a oltre 210 miliardi di euro e riguarda più di 9 milioni di iscritti.
Alla fine del 2015 i fondi pensione erano 469 (27 unità in meno rispetto all’anno precedente) e le adesioni alla previdenza complementare sono cresciute del 12,1%, superando 7,2 milioni gli iscritti. I rendimenti medi nell’ultimo anno sono al 2,7% per i fondi negoziali, al 3% per i fondi aperti, al 3,2% per i Pip di ramo III e al 2,5 per le gestioni separate di ramo I. Il Tfr, nello stesso periodo, si è rivalutato al netto delle tasse dell’1,2%.
Complessivamente aderiscono alla previdenza complementare 5,2 milioni di lavoratori dipendenti privati, 1,9 milioni di lavoratori autonomi e 174.000 lavoratori dipendenti del settore pubblico. Covip segnala, tra l’altro, che rimane diffuso il fenomeno delle interruzioni contributive soprattutto fra le adesioni individuali dei lavoratori autonomi. Nel 2015 quasi 1,8 milioni di iscritti alla previdenza complementare non ha effettuato versamenti contributivi.

«I fondi pensione e gli enti di previdenza di base privati rivestono una funzione essenziale sul piano sociale». Ma «il sistema della previdenza complementare ha bisogno di una «manutenzione» e di una «revisione organica della disciplina, che favorisca lo sviluppo delle adesioni e un’evoluzione della funzione della previdenza privata», ha spiegato Padula. Secondo cui occorre migliorare l’efficienza dei fondi, «attraverso lo sviluppo di assetti organizzativi interni idonei a gestire i rischi e a orientare le politiche di investimento verso un’allocazione più adeguata». Nel 2015, la Covip osserva che il sistema dei controlli ha determinato «circa 700 interventi di vigilanza e le verifiche ispettive hanno riguardato 22 forme pensionistiche complementari». La Commissione rivela che è stato avviato un nuovo sistema di segnalazioni statistiche e di vigilanza, che «miglioreranno la vigilanza». L'attività svolta in riferimento alle operazioni di razionalizzazione, concentrazione e liquidazione delle forme pensionistiche complementari «ha messo in evidenza che risulti ancora eccessiva la frammentazione delle iniziative di previdenza complementare». Mentre le verifiche ispettive, condotte presso alcuni fondi di piccole dimensioni, «hanno mostrato una fragilità strutturale che ha indotto l'Autorità a formulare indicazioni volte a prefigurare la concentrazione con altre entità».

Poi, la proposta sul Ddl Concorrenza. «Il Governo - propone Padula, commentando favorevolmente le modifiche introdotte in tema di fondi pensione nel Ddl all’esame del Senato - potrebbe valutare la possibilità di estendere l’anticipo della prestazione pensionistica complementare rispetto alla maturazione dei requisiti per la prestazione di base, anche a prescindere dalla sussistenza di una prolungata inoccupazione». In questo modo, ha osservato illustrando alla Camera la Relazione annuale della Commissione di vigilanza, si potrebbe «contribuire a favorire una maggiore flessibilità del complessivo sistema pensionistico del nostro Paese».


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