Dal governo

Farmaci 2016, in due mesi l’ospedale ha perso 341 mln

di R. Tu.

Resta in territorio pesantemente negativo la spesa farmaceutica pubblica nei primi due mesi dell'anno. Trainata dal maxi disavanzo dei consumi ospedalieri, tra gennaio e febbraio ,il rosso è stato nel complesso di 357,45 mln, quasi il 50% in più del budget. La farmaceutica ospedaliera ha accumulato un rosso di 340,9 mln, quella territoriale di 16,48 mln. Ma la convenzionata netta in farmacia è calata del 7,2%. Le ricette sono diminuite del 4,8% (5 milioni in meno). Le compartecipazioni sono scese dell'1,3% col reference price in crescita dell'9,7% e che vale ormai il 70,6% del totale. In calo invece i ticket per ricetta. Sul territorio esplode la distribuzione diretta, che è cresciuta del 51,6%.

Ecco il report Aifa
Non si è fatto in tempo a leggere il testo del decreto legge sui ripiani 2013-2015 a carico delle industrie sulla spesa ospedaliera di quegli anni, che ecco arrivare un nuovo tonfo nel bimestre gennaio-febbraio di quest'anno. Il primo report Aifa di quest'anno è impietoso e conferma – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che il sistema-farmaci, almeno come tetti di spesa, assolutamente non regge. Che debba essere una nuova governance a mettere pace, è più che mai evidente. Sempreché Governo e Regioni trovino pace tra di loro. Tutto sarà svelato con la legge di Stabilità 2016, come ha del resto anticipato la settimana scorsa il Governo.

Ospedale boom, territorio regge
Il tetto medio nazionale della farmaceutica ospedaliera è stato del 5,1% , contro un budget del 3,5% dell'intera spesa sanitaria. Sotto al tetto soo rimaste solo Friuli V.G. e Trento (rispettivamente al 3,3 e al 2,9%). Tutte le altre Regioni sono rimaste al di sopra dell'asticella, dal massimo del 6,9% della Toscana al 4,2% delle Marche. Il Lazio, con 47,5 mln di rosso (tetto al 5,9%), è leader dei consumi, seguita da Toscana (44 mln) e Lombardia (42,6 mln). Trento viceversa ha realizzato un risparmio di 1,16 mln e il Friuli V.G. di 787mila euro. Meno negativa la situazione della farmaceutica territoriale, che è in zona negativa per 16,4 mln. Il tetto medio nazionale è stato dell'11,4% contro un budget dell'11,35%. L'Italia è spaccata esattmente in due. Sono 10 le Regioni, chi più chi meno, in territorio negativo: nell'ordine si tratta di Sardegna (15,2%), Puglia, Campania, Abruzzo, Calabria, Marche, Bsilicata, Sicilia, Molise e Umbria. Praticamente tutto il Sud. Tutte le altre Regioni stanno, a volte di pochissimo (Lazio: 11,3%), sotto il budget. Bolzano ha la spesa più bassa (8,4% di tetto), seguita dalla Toscana (9,2%) che in parte compensa la maxi spesa ospedaliera. Da notare però che la spesa convenzionata netta in farmacia è calata di 106,5 mln facendo segnare -7,2%.

Boom del reference price
Le ricette sono scese del 4,8%, a quota 99 milioni (contro i 104 mln del primo bimestre del 2015). Il calo più vistoso i Valle d'Aosta (-15%), quello meno evidente in Friuli V.G. Quanto alle compartecipazioni, hanno reso nel complesso 259,1 mln, 3,5 mln in meno del primo bimestre 2015. Il reference price fa la parte del leone con 182,8 mln, vale il 70,6% del totale ed è risultato in aumento dell'8,7%. Risultato opposto per il ticket fisso per ricetta, ma solo perché non ci sono ancora tutti i dati: ha fruttato 76,3 mln con un calo del 19,2%.


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